In Consiglio dei ministri – probabilmente già la prossima settimana – il ministro Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy) porterà un decreto su Mister Prezzi. Il garante per la sorveglianza delle tariffe sarà investito da un cambiamento radicale. Questa figura, creata dal governo Prodi e attiva proprio al ministero di Urso, cambierà nome. Avrà a disposizione un personale rafforzato (oggi può contare su una sparuta pattuglia di dieci persone). I suoi poteri – anche sanzionatori – saranno aumentati. Il nuovo garante, quasi un commissario, potrà mobilitare la Guardia di Finanza perché controlli al meglio i prezzi. Tutte queste novità porteranno, probabilmente, a un cambio al vertice della struttura. L’attuale garante (Benedetto Mineo) – che pure gode della stima dei ministri Giorgetti (Economia) e Urso – tornerebbe alla Direzione dell’Agenzia delle dogane, dove ha già lavorato. Al suo posto potrebbe arrivare una figura che – in ragione delle nuove prerogative – si farà sentire e metterà timore, ad esempio, alle compagnie petrolifere, sospettate di aumentare i prezzi al distributore di benzina e diesel oltre il necessario. L’intero processo prenderà forma dopo l’incontro di venerdì tra il ministro Urso e le 19 associazioni dei consumatori. La scadenza per l’eventuale, possibile sostituzione di Mineo è il 24 gennaio 2023, in base alle norme che regolano gli avvicendamenti delle figure dirigenziali (lo spoil system).
Questi sono gli attuali e principali poteri di Mister Prezzi:
- verifica le segnalazioni delle associazioni dei consumatori,
- avvia indagini conoscitive sull’andamento dei prezzi,
- convoca le imprese protagoniste di aumenti dei prezzi “sospetti”,
- riferisce al ministero delle Imprese per eventuali segnalazioni all’Antitrust,
- consiglia, infine, aggiornamenti delle norme.
Questa figura può supportare la Guardia di Finanza nelle sue ispezioni sul campo (come quelle ora in corso nei distributori di benzina). Ma non ha il potere – come detto – di mobilitare i finanzieri. Facoltà che al momento resta in capo ai ministri oppure all’Autorità Antitrust, garante della concorrenza.
Modesta anche la dotazione di donne e uomini. All’ufficio di Mister Prezzi lavorano Mineo (un dirigente di livello generale), poi un dirigente di livello non generale e altre 8 persone.Troppo poche.
Dopo il decreto del 21 marzo 2022, poi convertito in legge, Mister Prezzi può infliggere sanzioni da un minimo di 2000 a un massimo di 200 mila euro, ma solo in due casi: quando le imprese sospettate di un aumento indebito delle tariffe non fornisconio le informazioni richieste; oppure quando danno informazioni parziali, se non addirittura false.
L’incarico di Mister Prezzi – prima di Mineo – è stato ricoperto da:
- Antonio Lirosi (dall’istituzione fino a febbraio 2009),
- Luigi Mastrobuono (da febbraio a giugno 2009),
- Roberto Sambuco (da luglio 2009 a luglio 2012),
- Gianfrancesco Vecchio (da ottobre 2012 al 30 novembre 2016),
- Andrea Napoletano (dal 19 giugno 2017 al 31 luglio 2018),
- Salvatore Barca (dal 3 gennaio 2019 all’aprile 2021).