Lo «sceriffo» di via Magnone al rione Petrosino per ora dovrà rispondere di spari in luogo pubblico. Gli uomini della Squadra mobile, diretti dal vicequestore Gianni Di Palma, lo hanno denunciato a piede libero ma ancora indagano per ricostruire esattamente quanto accaduto. Soprattutto per capire se la ricostruzione dei fatti, così come raccontata dalla guardia giurata di quasi 60 anni – difeso dall’avvocato Roberto Lanzi – sia reale o frutto di una personale visione delle cose. Si cercano ora anche i presunti banditi a bordo dell’auto contro la quale l’uomo ha esploso un colpo di pistola sparando, ricordiamo, ad altezza uomo. Che i fatti siano accaduti in un quartiere a rischio, come il rione Petrosino già palcoscenico di eventi criminali, lascia comunque aperta la porta anche ad altre ipotesi. Bocche cucite, intanto, in procura a Salerno su quanto accaduto in attesa, appunto, di mettere tutti i tasselli al loro posto. Si cerca l’auto e, soprattutto, si cerca il ladro che la guardia giurata, che al momento degli spari era fuori servizio, aveva intenzione di bloccare. Nessuno, finora, si è presentato in caserma per denunciare l’aggressione e neanche, tanto meno, per raccontare una diversa versione dei fatti. I poliziotti hanno però sentito diverse persone e, nelle prossime ore, anche l’uomo potrebbe essere interrogato ancora, proprio in quanto indagato, questa volta assistito da un legale. Intanto quel video, girato da un cittadino nascosto dietro le finestre di casa, per paura, è ora esaminato dettagliatamente nella speranza di cogliere quanti più dettagli possibili che possano tornare utili alle indagini. Secondo il racconto fatto dall’indagato ai poliziotti nell’immediatezza dei fatti, avrebbe notato una persona maneggiare vicino ad un’auto per rubarla e sarebbe intervenuto prima intimandogli a voce alta di fermarsi e poi, quando questo si è allontanato – probabilmente in compagnia di un complice – a bordo di un’altra vettura, sparando ad altezza uomo contro l’auto in corsa. Per strada, in quel momento, c’erano però altre tre persone: nel video si vede chiaramente che una di queste, appena ha sentito il rumore dell’auto che accelerava, si è portato sul marciapiedi e si è fermato accanto ad altri due guardando, stupiti, la scena. Dal video si evince che è accaduto tutto in una frazione di secondi, la stessa che potrebbe aver impedito che proprio quel terzo uomo che era in strada, si togliesse dalla traiettoria del proiettile. Nessuno però, in concreto, ha denunciato ufficialmente l’accaduto se non quel video girato sui gruppi whatsapp e sui social e diventato subito virale. Sicuramente nel prosieguo delle indagini verrà effettuata anche una analisi della traiettoria del proiettile da parte degli uomini della Scientifica per verificare l’effettiva pericolosità dell’azione della guardia giurata. Guardia giurata che, nelle prossime ore, potrebbe anche essere sottoposta a provvedimenti disciplinari da parte della società per la quale lavora. Fatto è che quanto accaduto al rione Petrosino lascia l’amaro in bocca perché c’è il timore che questo gesto possa portare anche altri cittadini a preferire una giustizia fai da te.