Era diventato, nel giro di appena due mesi, l’incubo dei commercianti di Battipaglia: rapine, furti e scippi armato di un coltello e con il volto coperto da un passamontagna. Il pubblico ministero aveva chiesto 8 anni per Mimmo Peccatiello, il 52enne di Battipaglia, assistito dall’avvocato Stefania Pierro, finito in manette lo scorso dicembre in esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Giandomenico D’Agostino. Il gup Alfonso Scermino, all’esito del rito con il giudizio abbreviato, lo ha condannato a 5 anni e 9 mesi di reclusione derubricando una rapina da tentata in consumata. Quattro gli episodi contestati dalla Procura al 52enne autore di svariati colpi che hanno preso il via il 15 agosto scorso e che sono culminati soltanto il 14 ottobre. Il primo episodio di cui doveva rispondere il malvivente è uno scippo messo a segno nella centralissima via Mazzini ai danni di una 64enne molto nota a Battipaglia. Era Ferragosto e Peccatiello, dopo aver adocchiato la donna, le scippò una borsa di pelle nera, marchio Furla contenente uno smartphone Xiaomin, un portamonete nero con la carta d’identità, la tessera sanitaria, la Bancoposta, le chiavi di casa e 70 euro in contanti. Il 13 ottobre scorso Peccatiello si introdusse all’interno del supermercato Madaio&Madaio dove rubò due bottiglie di spumante costoso, un Ferrari ed un Berlucchi del valore di circa 50 euro. Lo stesso giorno, armato di un coltello, varcò la soglia di Firma, al civico 60 di via Mazzini, puntò la lama all’indirizzo della commessa e prese a pugni la tastiera della cassa, ordinando alla donna di consegnargli i soldi. La commessa uscì fuori per chiedere aiuto: Peccatiello, il volto travisato dal cappuccio di un giubbino e da una sciarpa, non era riuscito ad aprire la cassa e scappò via. L’indomani tornò all’opera in via Buozzi, all’interno della profumeria Renata. È questo l’episodio più grave contestato dalla Procura che contestò la tentata rapina derubricata poi dal giudice in consumata. L’uomo minacciò la titolare che si rifiutò di svuotare la cassa. A quel punto il 52enne afferrò la donna per i capelli e la trascinò nell’antibagno dove cominciò a sferrarle pugni violenti al volto e alla testa. Poi la strattonò nuovamente portandola davanti alla cassa e, continuando a picchiarla, le strappò un collier d’oro che aveva al collo. Peccatiello fu messo in fuga dall’intervento di una nipote della titolare e finì in manette. Due mesi dopo fu raggiunto in carcere da un’ordinanza di custodia cautelare per gli altri episodi. L’altra mattina è scattata la condanna da parte del gup.