Il Dipartimento di Giustizia americano all’attacco di Apple e di cinque della maggiori case editrici, accusate di aver fatto cartello sui prezzi degli ebook. In una mossa che è costata “decine di milioni di dollari” ai consumatori. A finire nel mirino sono Hachette, HarperCollins, Macmillan, Simon & Schuster e Penguin.
Tre degli editori accusati (Hachette, HarperCollins e Simon & Schuster) hanno però immediatamente raggiunto un accordo con le autorità per rivedere le politiche sui prezzi, e questo fa sì che nel mirino restino Apple, Macmillan e Penguin. Con telefonate, e-mail e una cena “nella sala privata di uno dei maggiori ristoranti di New York”, Cupertino e le case editrici hanno messo a punto – si legge nell’azione legale avviata dal Dipartimento di Giustizia – un modello per rispondere alla politica dei 9,99 dollari al massimo per un libro digitale di Amazon. Un modello che ha fatto salire i prezzi degli ebook di 3-5 dollari l’uno a danno dei consumatori. In base all’accordo raggiunto, le case editrici ricevevano da Apple una ‘commissione’ del 30% per ogni copia venduta. Steve Jobs stesso avrebbe spinto per l’adozione di un tale modello: “I consumatori pagheranno un po’ di più ma questo è quello che voi (gli editori) volete in ogni caso” ha detto Jobs secondo i documenti depositati in un tribunale di New York. Dal settembre 2008 al 2009, i vertici delle case editrici si sono incontrati – aggiunge l’accusa – ogni trimestre per discutere “temi legati alla concorrenza, incluse le pratiche di Amazon”. “I manager dei livelli più alti delle aziende incluse nell’azione legale odierna hanno lavorato insieme per eliminare la concorrenza fra i negozi che vendono ebook, aumentando di conseguenza i prezzi per i consumatori” è l’accusa del ministro della Giustizia americano, Eric Holder. Amazon accoglie l’azione legale con soddisfazione, convinta che ne trarranno beneficio i consumatori. “Non vediamo l’ora di poter ridurre i prezzi su un numero maggiore di titoli” afferma. La decisione del Dipartimento di Giustizia è affiancata da quella avviata da 16 stati americani nei confronti di Apple, Mcmillan, Penguin e Simon& Schuster. Hachette e HarperCollins hanno raggiunto già un accordo con gli astati, accordandosi perla restituzione di 51 milioni di dollari ai consumatori di ebook.