Non era capace di intendere e di volere, nel momento in cui lanciò la propria figlia di 2 anni dalla finestra di casa. È stato assolto perché non imputabile G.D.A., il 41enne di Fisciano accusato del tentato omicidio della figlia. La sentenza è stata emessa dal gup del tribunale di Nocera Inferiore, al termine del rito abbreviato. L’uomo dovrà trascorrere cinque anni in una Rems (Residenza esecuzione misure di sicurezza). La durata potrà variare, in questi casi, a seconda di quelle che saranno le valutazioni dei medici che lo avranno in cura. Una terza perizia – quella richiesta dal tribunale – aveva confermato che in quel momento – il 30 ottobre del 2022 – l’uomo fosse incapace di intendere e di volere in ragione di un «disturbo psicotico breve con marcato fattore di stress». Una condizione che ebbe il suo inizio quando, qualche giorno prima dell’evento, immaginò che in un pacco postale arrivato a casa vi fosse una bomba destinata alla figlia. Al suo interno c’era invece un termometro, ordinato attraverso internet. Quella sera, sul posto giunse un’ambulanza, chiamata dai carabinieri intervenuti in precedenza. L’uomo fu sottoposto alla visita di un neuropsichiatra. Da quel colloquio emerse una situazione di forte stress ed esaurimento, con la prescrizione di due farmaci, utili a chi soffre di agitazione, disordini di personalità e per il trattamento della schizofrenia. Farmaci che l’uomo assunse due volte, la sera precedente e la mattina dei fatti, prima di lanciare la piccola dalla finestra. Ai carabinieri che lo trovarono in stato di choc, sul letto, in casa, disse che lo aveva fatto dopo aver sentito per giorni «la voce di Dio che mi diceva di farlo».

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui