“Da lunedì 16 aprile verranno soppressi cinque treni della tratta Benevento-Caserta-Roma; ciò comporterà gravi disagi per i pendolari sanniti e casertani”. E’ quanto afferma Antonio Di Fabrizio, presidente dell’Associazione Pendolari Sannio-Terra di Lavoro, che spiega che quello della prossima settimana rappresenta “solo un primo taglio di treni del trasporto regionale.
La Regione Campania infatti non ha pagato nel 2011 il canone previsto dal contratto di servizio stipulato nel 2009 con Trenitalia, e anche per il 2012 ha deciso di fare lo stesso; l’assessore Sergio Vetrella è probabile voglia cambiare i termini dell’accordo, ma con il perdurare del contenzioso potrebbero esserci altre dolorose sorprese tra giugno e settembre quando con il cambio di orario molti treni verranno soppressi”. Per il momento si parla di cinque corse previste all’alba e di cui usufruiscono i tanti pendolari che lavorano nella capitale, tre in partenza dalla stazione di Benevento e due da quella di Caserta e che percorrono la linea che passa per Cassino; è chiaro che anche le corse di ritorno verranno cancellate. “Trenitalia non ci ha ancora fornito una lista delle soppressioni, sono in corso delle trattative; avremo dunque la sorpresa lunedì mattina – continua Di Fabrizio – ; c’è poi il solito rimpallo di responsabilità visto che l’azienda dice che è la Regione ad aver chiesto la cancellazione dei treni, mentre dall’assessorato affermano che la decisione è stata presa in autonomia dal gestore del serizio”. Tra i treni che potrebbero essere soppressi “il Regionale numero 2352 in partenza da Benevento alle 5.02, con tappa ad Avellino e Caserta (7.14) e arrivo a Roma alle 9.45; resterebbe – spiega Di Fabrizio – solo il Regionale Veloce 2418 (ex Interregionale) delle 5.15 con fermata a Caserta alle 6.07 e arrivo nella capitale alle 8.18. A Caserta invece rischia il Regionale Veloce 2496 delle 6.10 con arrivo alle 8.48 mentre dovrebbe essere confermato il Regionale 3558 delle 5.10 (arrivo a Roma Termini alle 8.30), il più odiato dai pendolari visto che fa tappa in tutte le stazioni fino a Roma; se fossero confermate le indiscrezioni a Caserta potrebbe restare proprio quest’ultimo treno costringendo le persone ad alzarsi ancora prima o a spostarsi ad Aversa. Uno scenario – conclude Di Fabrizio – non degno di un paese civile”.