Sul criterio c’è bene o male un’intesa di massima. Sui nomi c’è ancora incertezza. Al termine delle consultazioni gli alleati hanno dettato la linea ad Antonino Santillo. Diritto di prelazione in base ai voti incassati alle amministrative. La prima scelta spetta ad Orta al Centro. La lista di Andrea Villano ha ottenuto un exploit che ha ammutolito tutti. Come si sta muovendo il gruppo dell’ex sindaco? In prima battuta spazio agli eletti. I primi due Mena Capasso e Pasquale Lamberti hanno la priorità. Se entreranno in giunta faranno posto in consiglio ad Anna Gaudino e a Francesca Vitale. Altrimenti nell’esecutivo ci sarà spazio per la Gaudino, prima dei non eletti e per l’avvocato Andrea Villano, cugino omonimo dell’ex primo cittadino, in pole per la delega di vicesindaco. In subordine è in ballo la carica di presidente dell’assise. Se Orta al Centro opterà per un assessorato e per lo scranno più alto del civico consesso il prescelto sarà Lamberti. Nelle ultime ore in casa Villano è scoppiato un caso al femminile. Capasso, orientata a restare al suo posto, sarebbe ostile all’ingresso in giunta di Gaudino. Questione di invidia al color rosa? Forse. Ma una cosa è certa: se Capasso rinuncerà all’assessorato non potrà mettere bocca sull’approdo nell’esecutivo della Gaudino. Elementare, Watson! Le decisioni di Villano e company determineranno un effetto domino. Per la lista Coraggio, seconda classificata, saranno disponibili due posti nella squadra di governo: uno per il jolly Tonino Russo, assessore di diritto per esperienza e competenza, e uno per Pasquale Pellino, giovane capace e attivo, a differenza di altri. Se Orta al Centro lascerà libera la casella del presidente del consiglio l’uomo giusto, per le motivazioni accennate sopra, sarebbe Russo. Parola poi a Orta sul Serio, giunta al terzo posto nella competizione elettorale ed espressione di Giuseppe Massaro, primo eletto in assoluto. Proprio sulla scorta dei voti ottenuti (893) è il legittimo aspirante allo scranno di timoniere dell’assise. Qualora questa poltrona fosse già occupata da Orta al Centro o da Coraggio allora ad Orta sul Serio spetterà un assessorato. I nomi? Uno scontato, due a sorpresa. La prima opzione è Luigi Massaro, fratello di Giuseppe. Gli altri due fanno scalpore. Chi sono? Ops! Eduardo Indaco e Salvatore Del Prete Magò. Il primo si è guardato bene dal partecipare in prima linea alla campagna elettorale. Eppure sarebbe in corsa. Un arcano. Il secondo entrerebbe come tecnico. È uno stimatissimo architetto. Uno che in passato si è sempre totalmente speso nell’esclusivo interesse della collettività. Da braccio destro e figlioccio di Angelo Brancaccio è stato il protagonista assoluto di una sterminata serie di successi, tutti finalizzati al bene della città. Ne citiamo solo due: i porticati trasformati magicamente in abitazioni e o splendido Parco Oliteama, incappato – chissà perché? – nelle maglie della magistratura. Sciocchezze. Per tutto quello che ha fatto Magò per gli ortesi va ringraziato a vita. L’eventuale entrata in giunta di Del Prete Magò sarebbe il super capolavoro politico di Coraggio. La lista dell’altro Del Prete, alias Monsignore, avrebbe un doppio merito storico: l’elezione a sindaco (quello vero) di Gianfranco Piccirillo e l’ingresso di Magò nel team di governo. Non ci sarebbe riuscito nemmeno Mandrake. Che Coraggio! Complimenti vivissimi. I cittadini avranno di che festeggiare. Meglio di così si muore. Fuori dai giochi, per il momento, Orta Democratica, raggruppamento del sindaco facente finzione Santillo, uscita quartultima dalle urne (che successo!) e il fanalino di coda Orta Viva (bye bye fratelli Arena). Entrambe dovrebbero essere ripescate nel rimpasto del giro di boa dell’amministrazione. Fin qui la spartizione. Poi c’è da governare la città. Su questo c’è piena unanimità: “Me ne frego!”. Di questi tempi va di moda.
Velvet Underground