Quando si tratta di elezioni a scrutinio segreto è sempre difficile definire il profilo dei votanti ma nel caso dell’incoronazione del nuovo presidente del consiglio di Marcianise emerge con chiarezza un dato politico: Pinuccio Moretta ha fatto un casino. Da primo eletto ha garantito alla coalizione del centrosinistra di avere i numeri per ottenere il timone di capo dell’assise. Alla prova del nove è stato bocciato dal civico consesso. Quando si perde malamente si è sempre alla ricerca di colpevoli. Da qui la caccia alle streghe con il dito puntato contro Raffaele Guerriero del Pd. Ma per fortuna la matematica non è un’opinione. In consiglio il centrosinistra ha la maggioranza con 13 poltrone su 25. I rimanenti 12 posti sono appannaggio del sindaco Antonio Trombetta. Con spavalderia Moretta aveva assicurato di poter contare 15 voti, tra cui quello di Giandomenico Colella. Al termine dello scrutinio si ferma a 11. Mancano all’appello 4 preferenze. Due opzioni: o Moretta ha millantato un credito che non possedeva o non è stato in grado di mantenere i ranghi stretti. In ogni caso ricade su di lui la responsabilità di essere rimasto a mani vuoti a detrimento della coalizione di centrosinistra. In verità già c’erano state avvisaglie. Arcangelo Pratillo aveva detto a chiare lettere che non avrebbe sostenuto Moretta. Meno uno dal carniere del centrosinistra. Un voto è andato a Antimo Rondello. Quasi certamente non si è votato da solo convergendo sul centrodestra. Meno due dal cesto dell’opposizione. Numeri alla mano Moretta è sceso a quota 11. Risultato? Presidente dell’assise è stato eletto Antimo Zarrillo del centrodestra. La frittata è fatta. Ma a rompere le uova nel paniere è stato lo stesso Pinuccio Moretta. Che probabilmente non conosce il sommo poeta: “Chi è causa del suo mal pianga sé stesso”. Peccato che a pagarne le spese sia stato il centrosinistra portato a sbattere da una candidatura divisiva.

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