Non sussistono più esigenze cautelari a carico del deputato del Pdl Alfonso Papa. Con questa motivazione, in sintesi, il Tribunale del Riesame di Napoli (presidente Angela Paolelli, giudici Rossella Marro e Barbara Mendia) ha respinto l’impugnazione dei pm Francesco Curcio e Henry John Woodcock confermando quanto aveva stabilito il 29 ottobre e il 23 dicembre scorso la prima sezione del Tribunale davanti alla quale si sta celebrando il processo al parlamentare. Il Tribunale, nel corso del processo, aveva prima concesso gli arresti domiciliari e poi disposto la remissione in libertà dell’imputato. Nell’istanza contro il provvedimento di scarcerazione i pm sostenevano che Papa avrebbe potuto ancora reiterare “le condotte delittuose sistematicamente poste in essere grazie a una articolata rete di rapporti delinquenziali”.
Nell’ordinanza con la quale il Riesame ha respinto l’istanza dei pm i giudici scrivono che non si può “in alcun modo ritenersi ancora sussistenti, nei confronti di Papa Alfonso, esigenze di cautela processuale nonostante la gravità dei reati allo stesso addebitati”. Il Tribunale del Riesame nel provvedimento riporta alcuni passaggi relativi a una precedente pronuncia di un diverso collegio del Riesame del settembre 2011, che aveva evidenziato il pericolo di reiterazione dei reati. “Ebbene le argomentazioni – scrive il Riesame – integralmente condivise se rapportate all’epoca in cui furono espresse appaiono oggi svuotate di ogni contenuto in quanto superate da una serie di elementi sopravvenuti”. Tra gli elementi nuovi valutati dal Riesame il fatto che Papa abbia ripreso regolarmente l’attività di parlamentare, il rispetto che ha osservato sugli obblighi della detenzione domiciliare, l’annullamento da parte della Cassazione di alcuni capi di imputazione, la dichiarazione – da parte dei giudici davanti ai quali è attualmente in corso il dibattimento – di inutilizzabilità delle intercettazioni telefoniche che vedono coinvolto il parlamentare. “Il Riesame – ha commentato l’avvocato Giuseppe D’Alise, uno dei legali di Papa – nel rigettare il ricorso dei pm ha confermato le ordinanze del Tribunale davanti al quale è in corso il processo esprimendosi per l’inutilità del protrarsi della custodia cautelare sia pure agli arresti domiciliari”.