E’ di sei morti – 5 donne e un uomo – e 81 persone portate in 15 ospedali di Milano e dell’hinterland l’ultimo bilancio dell’incendio scoppiato questa notte intorno all’1:20 nella residenza per anziani Casa dei Coniugi di via dei Cinquecento a Milano. Due delle vittime sono decedute a causa delle fiamme, mentre le altre quattro sono morte per l’intossicazione da fumo. Il rogo è scoppiato al primo piano, scaturito da un letto, e poi ha invaso anche il secondo piano della struttura, al cui interno erano presenti 167 persone. “Viene da dire in questi casi che poteva andare peggio, ma sei morti sono in bilancio pesantissimo”: così ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala che ha fatto un sopralluogo nella struttura. Al bilancio “pesantissimo speriamo – ha aggiunto Sala – che non si aggiungano persone che sono in ospedale in situazione delicata”. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo. Secondo i Vigili del fuoco, altri tre anziani sono in gravi condizioni in ospedale mentre altri 40 sono stati soccorsi con sintomi di un’intossicazione ma non grave. La struttura è in parte inagibile. Parte degli ospiti sono stati portati in un’altra ala dove sono in corso le attività. Ci vorrà tempo per accertare le cause dell’incendio secondo il procuratore capo di Milano, Marcello Viola, che ha aperto un fascicolo sulla vicenda di cui non ha precisato le ipotesi di reato: “Stiamo lavorando con la Polizia scientifica e i vigili del fuoco. Ci vorrà tempo per capire le cause” anche se “non ci sono elementi per pensare al dolo”, ha detto dopo il sopralluogo. La ‘Casa per coniugi’ è una residenza sanitaria assistenziale di proprietà del Comune di Milano gestita dalla cooperativa Proges, che controlla 300 strutture in 11 regioni. E’ dedicata ad accogliere anziani con vari livelli di non autosufficienza, che non hanno bisogno di prestazioni ospedaliere. E’ suddivisa in 12 nuclei di cui due dedicati a malati di Alzheimer. La struttura, che si trova in via dei Cinquecento, nella zona sud di Milano, vicino a Piazzale Corvetto, è situata in un edificio di tre piani del 1920 e ha 210 posti letto. A casa di riposto è stata adibita nel 1955. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha spiegato che in considerazione delle condizioni degli ospiti della struttura si è dovuto portarli fuori “quasi uno a uno a braccia”. A dare l’allarme è stato una persona di servizio e questo ha permesso di contenere le fiamme. “Visitando le camere a fianco non c’è incendio di fuoco, ma le pareti annerite, sono le esalazioni tanto letali quanto il fuoco”. Adesso “si sta lavorando per ricollocare anche velocemente le persone che molto spesso non sono autosufficienti” e si sta cercando posto nelle altre strutture del gestore “perché ricordo che questa è una struttura del Comune ma data in gestione ai privati da tanti anni”. “Adesso le indagini – ha concluso – dovranno dire cosa è successo”.