Il Pp di Alberto Nunez Feijòo, secondo i dati forniti dalla tv pubblica Rtve, è il primo partito di Spagna avendo ottenuto tra i 145 e i 150 seggi; il Psoe tiene con una forbice tra i 113 e i 118; Sumar, la coalizione di sinistra guidata da Yolanda Diaz è terzo con 28-31 seggi. Quarta Vox che, invece, esce dimezzata con un numero di seggi tra i 24 e i 27: la scorsa legislatura ne aveva 52. Bene le forze indipendentiste e locali: Erc 9 seggi, Jxcat 9, Pnv 5, EHbildu 6, Cup 1, Bng 1-2, Cc 1 e Tex 0-1. Di fatto, se i dati ufficiali confermassero questi numeri, per le destre sarebbe molto difficile raggiungere la soglia dei 176 seggi per avere la maggioranza. L’affluenza alle 18 degli aventi diritto al voto per le politiche spagnole è del 53,12%: lo si apprende dai dati preliminari del governo. Il tasso di partecipazione dopo nove ore dall’apertura delle urne è quindi di circa 3,73 punti inferiore alle ultime elezioni generali (novembre 2019, 56,85%). Il dato pubblicato dopo le 18 non include i quasi 2,5 milioni di voti emessi per posta. In precedenti tornate, il voto per posta non aveva mai superato la soglia di 1,5 milioni. Tantissimi ventilatori e migliaia di bottiglie d’acqua ai seggi elettorali che si sono aperti in tutta la Spagna. Si tratta delle sedicesime elezioni della storia della democrazia iberica, le prime a tenersi in piena estate. Ochi puntati quindi anche sul dato dell’affluenza. A scegliere i 350 deputati delle Corti, 37,5 milioni di cittadini, circa 2,4 milioni di loro hanno già votato per posta. I seggi chiuderanno alle 20, alle 21 nelle Canarie.