“La ricerca della verità completa è un dovere che non si estingue, a prescindere dal tempo trascorso. E’ in gioco la credibilità delle istituzioni democratiche. La città di Bologna, sin dai primi minuti dopo l’attentato, ha mostrato i valori di civiltà che la animano. E con Bologna e l’Emilia-Romagna, l’intera Repubblica avverte la responsabilità di difendere sempre e rafforzare i principi costituzionali di libertà e democrazia che hanno fatto dell’Italia un grande Paese. L’Italia ha saputo respingere gli eversori assassini, i loro complici, i cinici registi occulti che coltivavano il disegno di far crescere tensione e paura. E’ servita la mobilitazione dell’opinione pubblica. E’ servito l’impegno delle istituzioni. La matrice neofascista della strage è stata accertata nei processi e sono venute alla luce coperture e ignobili depistaggi, cui hanno partecipato associazioni segrete e agenti infedeli di apparati dello Stato”. Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per l’anniversario della strage di Bologna. “Come fate a dire che la strage è di destra quando tutti i vari partiti di governo hanno firmato una richiesta di una commissione per vedere l’interessamento estero sulle stragi?”. Lo ha domandato il presidente dell’associazione delle vittime della Strage del 2 agosto 1980 Paolo Bolognesi, intervenendo nel cortile di Palazzo D’Accursio nel giorno del 43esimo anniversario della strage e rivolgendosi al ministro Matteo Piantedosi. “Cercate di mettervi d’accordo come governo. Quando noi siamo qua, vogliamo parole chiare, la smettano di fare cose che non hanno niente a che fare con la verità, i processi vengano fatti nei tribunali”. “Giungere alla verità sulle stragi che hanno segnato l’Italia nel Dopoguerra passa anche dal mettere a disposizione della ricerca storica il più ampio patrimonio documentale e informativo. Questo governo, fin dal suo insediamento, ha accelerato e velocizzato il versamento degli atti declassificati all’Archivio centrale dello Stato e li ha resi più facilmente consultabili, completando quella desecretazione che era stata avviata dai governi precedenti”. Lo dichiara la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ricordando la strage di Bologna. “Tramandare la memoria affinché non venga mai meno l’amore per i valori di libertà e democrazia che sono scolpiti nella Costituzione è un impegno che non possiamo, non vogliamo e non dobbiamo trascurare. Un impegno di conoscenza che dobbiamo a tutte le vittime del terrorismo rispetto alle quali ritengo fondamentale proseguire, anche in questa legislatura, l’importante opera di desecretazione degli atti delle commissioni parlamentari di inchiesta che hanno indagato su molte tragiche pagine del nostro passato, al fine di rimuovere ogni ombra, ogni dubbio, ogni interrogativo ancora aperto. Va doverosamente ricordata la definitiva verità giudiziaria che ha attribuito alla matrice neofascista la responsabilità di questa strage”. Così il presidente del Senato, Ignazio La Russa, nella commemorazione della strage di Bologna che ha fatto in Aula alle 10.25, l’ora esatta in cui una bomba esplose nella stazione di Bologna il 2 agosto 1980. Le affermazioni di Nordio, il 16 febbraio in Parlamento sui giudici over 65 nelle Corti di assise sono “menzognere e non sono state smentite né rettificate. Questo dà l’idea di una impunità assoluta: un ministro, senza subire nessuna conseguenza, fa dichiarazioni mendaci in Parlamento su un tema che può portare a tutelare efferati terroristi fascisti che hanno compiuto la strage alla stazione di Bologna”. Così Paolo Bolognesi, nel suo discorso in stazione per il 43° anniversario del 2 agosto 1980. ‘Ha mentito su un tema che può tutelare i terroristi’. “Come fate a dire che la strage è di destra quando tutti i vari partiti di governo hanno firmato una richiesta di una commissione per vedere l’interessamento estero sulle stragi?” Lo ha domandato il presidente dell’associazione delle vittime della Strage del 2 agosto 1980 Paolo Bolognesi, intervenendo nel cortile di Palazzo D’Accursio e rivolgendosi al ministro Matteo Piantedosi. “Cercate di mettervi d’accordo come governo. Quando noi siamo qua, vogliamo parole chiare, la smettano di fare cose che non hanno niente a che fare con la verità, i processi vengano fatti nei tribunali”, ha aggiunto. “Come ogni anno qui a Bologna, al fianco dei familiari delle vittime della strage per ribadire che non accettiamo alcun tentativo di depistaggio ulteriore, alcun tentativo di riscrivere la storia”. Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein partecipando al corteo per il 43° anniversario della strage del 2 agosto alla stazione di Bologna. “Le evidenze processuali già chiariscono che questa è stata una strage di matrice neofascista e anche con un intento eversivo. Continuiamo a chiedere la piena verità e giustizia; c’è un diritto alla verità che non appartiene soltanto, anche se per primi, ai familiari delle vittime, ma appartiene alla nostra Repubblica, a tutta la cittadinanza – prosegue -. Come ogni anno è bello vedere che c’è una forte partecipazione comunitaria. Tutta la città di Bologna si stringe attorno ai familiari, anche la Regione e tante persone dal resto d’Italia, per stare affianco ai familiari e continuare a chiedere verità e giustizia. Quindi – conclude – siamo ancora qui e siamo ancora qui a manifestare tutto il nostro impegno in questa direzione”. “Non sono contrario alle commissioni di inchiesta, ma anche il presidente Matterella ha detto ‘attenzione a non fare troppe commissioni di inchiesta’. Non so cosa possa trovare una commissione di inchiesta oltre a quello che stanno facendo magistrati e forze dell’ordine, è passato molto tempo”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Rainews24 rispondendo a una domanda su un eventuale commissione di inchiesta sulla strage di Bologna. “Dobbiamo essere determinati e fermi a difendere la democrazia contro ogni terrorismo, sia esso neofascista, brigatista, fondamentalista islamico o di tipo mafioso”, ha aggiunto. “Alle 10.25 del 2 agosto di 43 anni fa, l’Italia intera veniva sconvolta dal feroce attentato terroristico avvenuto alla stazione ferroviaria di Bologna. Quella strage, che sentenze definitive hanno stabilito essere stata di matrice neofascista, rappresenta una delle pagine più buie e dolorose della nostra storia repubblicana. In questa triste ricorrenza, desidero rivolgere il mio omaggio commosso alla memoria delle 85 vittime e degli oltre 200 feriti unitamente alle espressioni della più sentita solidarietà e vicinanza ai loro familiari, che ogni giorno vivono con quel ricordo straziante nel cuore”. Lo dichiara il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana. “A 43 anni di distanza resta immutato l’orrore per la strage di Bologna, uno dei momenti più tragici e dolorosi nella storia della Repubblica. La verità giudiziaria è nota e condanna i gruppi della destra estrema. Una realtà di cui tutti dobbiamo essere consapevoli. Lo scenario inquietante di quel tempo, emerge con tragica evidenza da atti conservati dai servizi segreti che ho letto nell’ambito di una commissione di inchiesta quando erano secretati e che ora sono stati in parte resi pubblici. Con buona pace di depistatori mai domi, i rapporti dal Libano del colonnello Giovannone del 1980 sono chiari. E alla vigilia delle stragi di Ustica e di Bologna il grido di allarme era preciso ed esplicito. La pista palestinese non è una suggestione, è una drammatica verità. Giovannone nei suoi rapporti allerta e parla con chiarezza. Abbiamo fatto una lunga e dura battaglia dal Parlamento per chiedere e ottenere la divulgazione di quegli atti, che deve essere completa. I gendarmi della memoria si irritano davanti a questa richiesta. Ma noi leggemmo e sapemmo già molti anni fa. Ora tutti devono leggere e sapere, cosa in buona parte possibile, ma ora ogni carta deve essere consultabile. Basta censure. Parliamo delle tragedie che hanno devastato la storia italiana. Sulle quali si continua giustamente ad indagare. E che spesso, soprattutto su Ustica, hanno visto la fantasia cinematografica prevalere sulla verità della storia. I caduti si ricordano e si onorano con la verità e con la fine di censure di ogni tipo. Ma certi ‘alfieri’ della verità parziale sono intolleranti quando si parla della tragica verità di Giovannone. Nessuno nega le sentenze. Ma nessuno ignori verità inoppugnabili”. Lo dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri vicepresidente del Senato. “Da quando i partiti di questa maggioranza sono al Governo non manca un giorno in cui qualche loro esponente rilasci dichiarazioni imbarazzanti sulla storia del nostro Paese. Oggi tocca alla strage di Bologna. Un consigliere comunale della Lega a Varese è riuscito in poche frasi a dimostrare tutta la sua confusione circa i responsabili del più grande massacro di innocenti avvenuto nel nostro secondo dopoguerra. Quell’attentato è di chiara matrice neofascista ma riscrivere la storia con menzogne e mistificazioni (sono stati i palestinesi)è ormai è un’ossessione a cui i politici di centrodestra non riescono a rinunciare. Peccato che essere maggioranza in questo Paese non ti dia alcuna possibilità di cambiare gli eventi e nascondere la verità. Per questo è fondamentale non dimenticare”. Lo affermano il senatore dell’Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni e il consigliere regionale di AVS in Lombardia Onorio Rosati. “La scorsa domenica abbiamo festeggiato la mia libertà. Ora sono un regolare cittadino di Bologna ed è un mio dovere essere qui oggi 2 agosto, al fianco dei familiari delle vittime della strage. E farò il possibile per esserci sempre in questo giorno ogni anno, perché adesso sono bolognese, questa è la mia grande famiglia”. Così Patrick Zaki che partecipa al corteo per il 43° anniversario della strage di Bologna. “Il ricordo delle ottantacinque vittime e degli oltre duecento feriti dell’attentato alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, rappresenta un dovere civile e morale di grande valore. Tornare con la memoria ai giorni di quello che, universalmente, è riconosciuto come il più tremendo attentato ai valori della democrazia e del vivere civile che la nostra Repubblica incarna, deve rappresentare l’occasione per riconfermare in noi e nella comunità politica, il rifiuto più fermo di ogni violenza, di ogni terrorismo, di qualunque prevaricazione. Solo costruendo giorno per giorno un cammino fatto di verità e giustizia potremo dire di aver omaggiato la memoria di chi, da innocente, fu privato della propria vita e della propria libertà”. Così Matteo Richetti, capogruppo di Azione-Italia Viva alla Camera dei deputati. “Oggi è il giorno del commosso ricordo delle vittime della strage di Bologna. La magistratura ha accertato le responsabilità dei neofascisti e l’intreccio di poteri occulti dietro quella strage. Eppure sono ancora in corso, in particolare da parte di dirigenti di Fratelli d’Italia, tentativi di negazionismo e più in generale manovre per riscrivere la storia del decennio delle stragi nere. Negli anni scorsi Giorgia Meloni ha più volte messo in discussione le verità accertate dalla magistratura. Oggi è presidente del Consiglio. La sua ambiguità non è più tollerabile”. Lo scrive il presidente dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo.
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