E’ la fine di un incubo durato oltre 14 mesi: Mariasandra Mariani, la turista fiorentina rapita il 2 febbraio 2011 nel sud dell’Algeria dai terroristi dell’Aqmi (Al Qaida per il Maghreb islamico), è libera, sta bene e tornerà in Italia domani. “Ora sono in paradiso. Sono finalmente libera”, sono state le prime parole di Mariasandra ai genitori, Lido e Fiammetta, telefonando a casa subito dopo la liberazione.

“Sto bene – ha rassicurato tra i singhiozzi di commozione – domani mattina sono in Italia, a Roma”. Sulle modalità e sul luogo del rilascio per il momento il riserbo è assoluto, mentre è certo – come hanno confermato all’ANSA fonti locali – che la donna si trova al sicuro in un albergo di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso. Il pagamento di un riscatto ai sequestratori – che secondo alcuni media sarebbe stato di tre milioni di euro – è stato seccamente smentito dalla Farnesina che, interpellata dall’ANSA, lo ha escluso: “Il governo italiano non paga riscatti”. Da parte sua il ministro degli Esteri Giulio Terzi ha sottolineato che il rilascio è stato il frutto di “un’azione diplomatica di ampio respiro svolta con i governi della regione” e improntata all’ “assoluta necessità e priorità della salvaguardia della vita dell’ostaggio, un’italiana rimasta in condizioni terribili per 14 mesi, un tempo di una lunghezza spaventosa”. Ed è indubbio che il Burkina Faso, e in particolare il suo presidente, Blaise Compaoré, abbia svolto un importante ruolo di mediazione per far riemergere dalle dune del Sahara Mariasandra, come prima aveva fatto per Sergio Cicala e la moglie Philomene Kabore, rapiti in Mauritania nel dicembre 2009 e rilasciati nell’aprile 2010.Famoso dal Niger alla Mauritania, dal Mali alla Costa D’Avorio, per la leggendaria capacità di mediazione personale, Compaoré viene costantemente ritenuto in grado, grazie anche ai 24 anni ininterrotti di potere, di trovare canali giusti presso i governi amici dell’area. Già alla fine dell’ottobre scorso, in occasione della visita a Ouagadougou dell’inviato del ministro degli Esteri per le emergenze umanitarie, Margherita Boniver, il presidente burkinabé aveva dato il suo “completo appoggio” alla “richiesta di aiuto” italiana per il rilascio di Mariasandra Mariani ma anche di Rossella Urru, la cooperante rapita, sempre nell’ottobre 2011, nel sud dell’Algeria. La stessa Boniver ha sottolineato la sua “grande felicità e grande soddisfazione per l’eccellente collaborazione tra il nostro governo e i governi della regione sahelo-sahariana coinvolti da subito nella ricerca di una soluzione per la liberazione di Maria Sandra Mariani e degli altri ostaggi italiani. Per ringraziare le autorità di Ouagadougou della loro collaborazione nella risoluzione del caso Mariani, venerdì arriverà in Burkina Faso il ministro per l’Integrazione e la cooperazione Andrea Riccardi, che ha espresso “grande soddisfazione”. Soddisfazione anche da parte del vicepresidente del Senato, Vannino Chiti, e da Massimo D’Alema a nome del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir). La Procura della Repubblica di Roma, forse già domani, potrebbe ascoltare Mariasandra Mariani nell’ambito dell’inchiesta sul suo rapimento. Gli inquirenti romani hanno un fascicolo aperto sul sequestro della turista che comprende anche l’ipotesi di un rapimento da parte di bande legate ad Al Qaeda. Sempre domani la turista fiorentina avrà colloqui con funzionari della Farnesina. Ma prima, per Mariasandra, ci sarà la prima notte di serenità dopo tanto tempo.

 

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