I militanti di Hamas sono dei “liberatori” che combattono per la loro terra e “non dei terroristi”. Lo ha detto il presidente turco Erdogan, come riporta Al Arabiya. “Circa la metà di coloro che sono stati uccisi negli attacchi israeliani su Gaza sono bambini, persino questo dato dimostra che l’obiettivo è un’atrocità, per commettere crimini contro l’umanità premeditati”, ha affermato Erdogan durante un discorso al gruppo parlamentare del suo partito Akp. “Non abbiamo problemi con lo Stato di Israele ma non abbiamo mai approvato le atrocità commesse da Israele e il suo modo di agire, simile a un’organizzazione più che uno Stato”, ha aggiunto Erdogan. Il presidente turco ha annunciato che cancellerà la pianificata visita in Israele. Erdogan ha chiesto che venga dichiarato immediatamente un cessate il fuoco a Gaza e che tutte le parti nella guerra tra Israele e Palestina smettano di utilizzare le armi. Lo riporta Anadolu. “Il valico di Rafah (tra Egitto e Gaza) dovrebbe essere tenuto aperto per motivi umanitari”, ha detto Erdogan in un discorso al suo gruppo parlamentare Akp. Il leader turco ha proposto un “meccanismo di garanzia per la risoluzione del problema” dove Ankara vuole essere uno dei Paesi garanti. “Proponiamo una conferenza tra Palestina e Israele”, ha aggiunto Erdogan. “In questo momento non ci sono richieste da parte dell’Ue di un cessate il fuoco perché Hamas continua a lanciare razzi su Israele in modo indiscriminato, non contro strutture militari ma colpendo i civili: Hamas ha scatenato una guerra terroristica e la continua, quindi sostentiamo Israele nel suo diritto a difendersi ma in linea con il diritto internazionale umanitario”. Lo ha detto un portavoce della Commissione Europea. “La posizione concordata dagli Stati membri è la necessità di arrivare a pause umanitarie per permettere la consegna rapida e sostenuta degli aiuti alla popolazione civile a Gaza”. Le parole del presidente turco Erdogan su Hamas “sono gravi e disgustose e non aiutano la de-escalation”. Lo dice il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini che aggiunge: “Proporrò al collega Tajani di inviare protesta formale e di convocare l’ambasciatore della Turchia”. Lo rende noto in una nota lo staff del vicepremier. Il leader dell’opposizione israeliana, Yair Lapid, attacca “l’estrema sinistra globale” su X: “Quanti ebrei devono morire prima che smettiate di incolparci per qualunque cosa accada? Quel sabato buio di due settimane fa ne sono stati uccisi 1.400. Di quanti altri avete bisogno? Diecimila? 6 milioni?”, scrive l’ex premier che non ha voluto entrare nel governo di emergenza nazionale dopo il 7 ottobre, riferendosi al numero – 6 milioni – di ebrei uccisi nella Shoah. E’ salito ad almeno 6546 morti e oltre 17.439 feriti il bilancio delle vittime sulla striscia di Gaza dall’inizio della guerra fra Israele e il movimento islamico palestinese, riferisce oggi il ministero della Sanità di Hamas. Tra i morti ci sono almeno 2.704 bambini, secondo il ministero. Il bilancio diffuso oggi è aumentato di oltre 750 morti rispetto a quello di ieri, nelle ultime 24 ore si sono intensificati i bombardamenti israeliani. Sono stati 704 i palestinesi, di cui 305 minori, uccisi nelle ultime 24 ore negli attacchi israeliani sulla Striscia. Lo ha fatto sapere il ministero della sanità locale riferito dell’Ufficio di coordinamento dell’Onu per gli affari umanitari (Ocha). Secondo la stessa fonte si tratta del più alto numero di morti in un giorno dall’inizio delle ostilità. L’ambasciatore israeliano all’Onu Gilad Erdan ha detto che il suo Paese negherà il visto di ingresso a funzionari delle Nazioni Unite dopo l’intervento di ieri del segretario generale Antonio Guterres contestato da Israele stesso. “Viste le sue parole – ha spiegato Erdan alla Radio Militare – negheremo il rilascio dei visti ai rappresentanti dell’Onu. Del resto abbiamo già rifiutato il visto al sottosegretario per gli affari umanitari Martin Griffiths. E’ arrivato il tempo di dare loro una lezione”. “L’Iran ha aiutato direttamente Hamas prima della guerra con esercitazioni, forniture di mezzi da combattimento, finanziamenti, con informazioni e tecnologie”. Lo ha affermato il portavoce militare Daniel Hagari. ”Anche in questo momento – ha aggiunto – l’aiuto dell’Iran si esprime mediante l’intelligence e l’incitamento nelle reti sociali contro Israele”. Hagari ha affermato che in questa circostanza l’Iran ha attivato ”i suoi fiancheggiatori in Iraq, Yemen e Libano”. ”Gli ordini – ha precisato – partono da unico punto: l’Iran. Chi destabilizza il Medio Oriente a beneficio dei criminali di Hamas-Isis, che non si nasconda”. L’esercito israeliano ha riferito di aver ucciso il comandante di Hamas del Battaglione Nord di Kahn Younis Taysir Mubasher. Questi, in passato è stato comandante della forza navale di Hamas ed ha ricoperto numerose posizioni nella produzione di armi. Mubasher, ha aggiunto l’esercito, ha avuto “una vasta esperienza nelle forze armate di Hamas come comandante ed ha diretto attacchi terroristici. Inoltre è un parente di alti dirigenti di Hamas, tra cui Mohammed Deif, il comandante supremo dell’ala militare di Hamas, le Brigate al Qassam. La polizia e l’esercito hanno identificato finora 1.106 israeliani uccisi nell’attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre. Lo ha fatto sapere la stessa polizia secondo cui del totale dei civili morti è stato identificato l’84%, pari a 798 persone. I soldati israeliani morti durante la guerra sono ad oggi 308 mentre gli ostaggi – secondo il portavoce militare – sono 222. L’ambasciatore israeliano all’Onu Gilad Erdan ha detto che il suo Paese negherà il visto di ingresso a funzionari delle Nazioni Unite dopo l’intervento di ieri del segretario generale Antonio Guterres contestato da Israele stesso. “Viste le sue parole – ha spiegato Erdan alla Radio Militare – negheremo il rilascio dei visti ai rappresentanti dell’Onu. Del resto abbiamo già rifiutato il visto al sottosegretario per gli affari umanitari Martin Griffiths. E’ arrivato il tempo di dare loro una lezione”.