È il 31 maggio 2023. Il civico consesso di Sant’Arpino è chiamato a deliberare su un argomento importante: approvazione nuovo schema di accordo di programma tra i Comuni di Sant’Arpino, Succivo e Orta di Atella e la Direzione regionale musei Campania al fine di valorizzare l’ex Municipio di Atella di Napoli con l’ubicazione del Museo archeologico dell’Agro atellano”. Ad Orta di Atella si è votato il 14 e 15 maggio per l’elezione del sindaco (unico candidato Antonino Santillo) e della nuova assise. L’insediamento dell’amministrazione comunale è questione di ore. Da qui la richiesta dei consiglieri d’opposizione di Sant’Arpino di rinviare il punto all’ordine del giorno riguardante l’ex Municipio Atellano. Non c’è un documento unitario ma tutti gli esponenti della minoranza concordano sullo slittamento di una tematica che coinvolge direttamente il Comune di Orta di Atella, proprietario di oltre il 47% dello storico immobile. Salvatore Lettera e Francesco Pezone del Gruppo Misto chiedono che l’argomento “venga rinviato, al fine di attivare un confronto istituzionale con l’amministrazione comunale di Orta di Atella, che si è insediata appena ieri mattina”. Per Lettera e Pezone è una questione di “rispetto istituzionale” e non essendoci alcuna scadenza gli amministratori ortesi devono essere “preventivamente informati di qualsivoglia determinazione”. Sulla stessa lunghezza d’onda Anna Pezzella, capogruppo di Insieme con Di Santo: “Bisogna rendere partecipe il Comune di Orta di Atella”. Dal canto suo Iolanda Boerio si lamenta per la mancata discussione in commissione e si associa alla richiesta di rinvio. L’invocazione dell’opposizione cade nel vuoto. Il presidente dell’assise Ivana Tinto rimarca che “non bisogna perdere altro tempo”. Poi interviene Ernesto Di Serio, capogruppo della maggioranza: “Con la deliberazione di due Comuni su tre (anche Succivo ha detto sì al nuovo accordo, ndr) c’è la maggioranza assoluta, possiamo e dobbiamo andare avanti”. Il sindaco di Sant’Arpino Ernesto Di Mattia annuisce. Uno strano modo di fare i calcoli quello di Di Serio. L’intesa con la Direzione regionale musei della Campania coinvolge i tre enti locali atellani. Non si vota a maggioranza. È necessaria la condivisione di tutti, altrimenti il nuovo accordo di programma non ha senso. Non conta se Sant’Arpino è capofila. Peraltro, volendo stare a numeri, Orta di Atella ha quasi la maggioranza assoluta della proprietà con il 47, 54%. Come si fa a tenere fuori il maggiore proprietario dell’edificio? Per Di Serio non è poi un gran problema, basta sbloccare l’iter. La valorizzazione dell’ex Municipio Atellano è un beneficio per tutti, su questo non ci piove. Anche per la famiglia Pascale che, tramite la società cooperativa Terra Felix, ha messo le mani sulla struttura partecipando al bando da 495mila euro indetto dalla Fondazione con il Sud. I Pascale e Di Serio sono legati da un’antica amicizia. Anche questo è pacifico. L’approvazione del nuovo accordo di programma è un favore agli amici? Forse no. Sicuramente è una scorrettezza istituzionale nei confronti di Orta di Atella che non a caso non ha ancora dato il via libera alla nuova intesa. Il “sì” arriverà soltanto dopo un lungo elenco di chiarimenti. Primo fra tutti la concessione a titolo gratuito a Terra Felix dell’edificio in cambio di lavori straordinari di ristrutturazione. Per non parlare dell’estensione della concessione da 10 a 14 anni. La famiglia Pascale a Sant’Arpino gioca in casa. Fare risultato a Orta di Atella non sarà per nulla facile. Il clima è teso. La fuga in avanti non è piaciuta. Chi la fa, l’aspetti.

Mario De Michele

(continua…)

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