Sono in pochi a non aver azzeccato le previsioni delle elezioni provinciali di Caserta. Netta la vittoria della lista La Provincia al Centro di Giovanni Zannini, Nicola Caputo e Luigi Bosco (per brevità i deluchiani), che incassa 8 consiglieri su 16. Primo per distacco il sindaco di Casapesenna Marcello De Rosa, autonomo e senza padroni. Tiene il Pd che, nonostante le solite guerre tra bande, ottiene 3 seggi. Non entusiasma la lista del presidente in carica Giorgio Magliocca (Caserta al Centro) con soli due eletti. Bene Prima la Provincia di Caserta: il raggruppamento di Gianpiero Zinzi si aggiudica due poltrone, a dimostrazione del radicamento territoriale del deputato della Lega. Conferma un posto nell’assise provinciale Fratelli d’Italia. Ma il “cappotto” di Zannini e company non assicura a Magliocca una maggioranza larghissima. Salvo giochi di palazzo e trasformismi sempre dietro l’angolo, il numero uno dell’ente dell’ex Saint Gobain può contare sul sostegno di dieci consiglieri, otto deluchiani e due fedelissimi. In sei occuperanno i banchi dell’opposizione: i tre dem, i due zinziani e un esponente di FdI. I meloniani, per bocca del neo presidente provinciale, il deputato Gimmi Cangiano, non si presteranno ad alleanze con gruppi e partiti di centrosinistra. Zinzi idem: non andrà mai con Zannini. Scontato il posizionamento in minoranza del Pd di Susanna Camusso, che evita il tracollo con un risultato tutto sommato accettabile. In casa dem vengono eletti i due candidati di Gennaro Oliviero (Michele Caporaso, più votato in assoluto, e Marco Cicala). Anche la componente del deputato Stefano Graziano fa eleggere un consigliere, Speranza Belardo. Lo scontro interno tra Oliviero e Graziano finisce 2-1, un risultato deludente per il presidente del consiglio regionale della Campania che ha lavorato pancia a terra per spazzare via il deputato. Seppur senza ottenere seggi non male il dato dei 5 Stelle presenti nella lista Pd-M5S.

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