I familiari degli ostaggi israeliani tenuti a Gaza si dicono “scioccati” dalla notizia secondo cui il gabinetto di guerra di Israele ha deciso di non inviare il capo del Mossad in Qatar per i negoziati su un nuovo accordo con Hamas e chiedono una “spiegazione immediata” al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Lo riportano i media locali. Israele ha annullato il viaggio programmato in Qatar del suo capo dei servizi segreti stranieri per riavviare i colloqui su un possibile secondo accordo per il rilascio degli ostaggi tenuti da Hamas, ha confermato alla Cnn una fonte vicina ai negoziati. Il direttore del Mossad, David Barnea, non si recherà nella capitale qatariota Doha, dove si sono svolti i precedenti colloqui sullo scambio di prigionieri, ha detto la fonte all’emittente americana. Ieri il canale israeliano Channel 13 aveva riportato che il gabinetto di guerra israeliano guidato dal primo ministro Benjamin Netanyahu aveva annullato la missione di Barnea. L’esercito di Israele utilizzerà una “varietà creativa di modi” per distruggere i tunnel di Hamas, ha detto il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf) Daniel Hagari rispondendo ieri sera alla domanda se le Idf stessero allagando i passaggi sotterranei dei miliziani palestinesi. “Alcuni di questi modi consistono in attività tattiche, utilizzando qualche tipo di strumento per far uscire i terroristi dai tunnel e con delle distruzioni permanenti in modo che” tali passaggi “non possano più funzionare”, ha detto Hagari. “Quanti più modi sono, meglio è: è sbagliato dare al nemico informazioni su quando e in quale luogo”, ha aggiunto il portavoce delle Idf. Il segretario alla Difesa americano Lloyd J. Austin ha parlato ieri sera al telefono con il suo omologo israeliano Yoav Gallant per sottolineare il “sostegno duraturo” degli Stati Uniti agli sforzi di Israele contro Hamas, secondo una dichiarazione del Pentagono. Nella telefonata Austin ha affermato che il movimento islamista palestinese “non potrà mai ripetere gli attacchi del 7 ottobre” contro lo Stato ebraico, si legge in una dichiarazione dello stesso segretario Usa pubblicata su X. Austin ha inoltre ribadito la necessità di proteggere i civili durante le operazioni militari e di aumentare il flusso di aiuti umanitari a Gaza. Ha anche condannato le azioni degli Hezbollah libanesi “che minacciano le comunità in Israele” e ha invitato “alla calma” al confine tra i due paesi. L’esercito israeliano ha reso noto oggi in un comunicato che un riservista di 38 anni è stato ucciso ieri durante combattimenti nella Striscia di Gaza. Quest’ultima vittima porta a 116 il bilancio dei soldati israeliani morti dell’invasione di terra contro Hamas. La nota delle Forze di difesa israeliane (Idf) citata dai media locali afferma inoltre che un altro soldato è rimasto gravemente ferito nello stesso episodio ed è stato portato in ospedale. Continuano forti combattimenti tra l’esercito israeliano e Hamas nel nord e nel sud della Striscia. Lo ha riferito il portavoce militare, secondo cui la notte scorsa una squadra di paracadutisti israeliani ha localizzato e distrutto una postazione di tiro in un complesso scolastico dei miliziani del Battaglione Shujaia di Hamas. A Khan Yunis, nel sud di Gaza, soldati dell’unità di elite ‘Maglan’ – ha continuato – hanno trovato e distrutto una serie di armi, due imbocchi di tunnel e un sito di lancio. Anche a Jabalya – ha aggiunto il portavoce – le truppe hanno distrutto una infrastruttura terroristica. Il Cogat – l’ente militare e civile israeliano di governo dei territori – ha annunciato che l’esercito applicherà una “pausa tattica umanitaria” fino alle 14 di oggi (le 13 in Italia) nel sobborgo al-Salam di Rafah, nel sud della Striscia. La pausa – è stato spiegato – è “per consentire ai civili di ricostituire le scorte di cibo e acqua”. Quasi la metà delle munizioni aria-terra che Israele ha utilizzato a Gaza nella guerra contro Hamas dal 7 ottobre scorso non erano di precisione, ovvero si trattava di ordigni non guidati, altrimenti noti come ‘bombe stupide’: è quanto emerge da una nuova valutazione dell’intelligence statunitense, secondo quanto scrive oggi la Cnn in esclusiva. La valutazione, fatta dall’Ufficio del direttore dell’intelligence nazionale, è stata riferita all’emittente Usa da tre fonti che l’hanno visionata. Nel documento si afferma che il 40-45% delle 29.000 munizioni aria-terra finora utilizzate da Israele non erano guidate, mentre il resto erano munizioni a guida di precisione. Le munizioni non guidate sono generalmente meno precise e possono rappresentare una minaccia maggiore per i civili, soprattutto in un’area così densamente popolata come Gaza, commenta la Cnn, sottolineando che il il ritmo con cui Israele utilizza le ‘bombe stupide’ potrebbe contribuire all’aumento vertiginoso del numero delle vittime civili. L’emittente ricorda che martedì scorso il presidente americano Joe Biden ha affermato che Israele è impegnato in “bombardamenti indiscriminati” a Gaza. Alla richiesta di un commento sulla valutazione dell’intelligence Usa, il portavoce delle Forze di difesa israeliane, Nir Dinar, ha detto alla Cnn: “Non commentiamo il tipo di munizioni utilizzate”. Da parte sua, il maggiore Keren Hajioff, un portavoce israeliano, ha affermato che, “come esercito impegnato nel rispetto del diritto internazionale e di un codice morale di condotta, stiamo dedicando vaste risorse per ridurre al minimo i danni ai civili che Hamas ha costretto a ricoprire il ruolo di scudi umani. La nostra guerra è contro Hamas, non contro il popolo di Gaza”. Tuttavia, alcuni esperti hanno commentato alla Cnn che se Israele sta usando munizioni non guidate al ritmo in cui gli Stati Uniti credono, ciò sminuisce l’affermazione di Israele secondo cui stanno cercando di ridurre al minimo le vittime civili. La popolarità di Hamas si è molto rafforzata negli ultimi due mesi (in particolare in Cisgiordania) mentre il sostegno all’Autorità nazionale palestinese si è indebolito, secondo un sondaggio condotto dal ‘Palestinian Center for policy and Survey Eesearch’ (Pcpsr). Il 72% degli intervistati ha affermato che la decisione di Hamas di lanciare l’attacco il 7 ottobre era ”corretta”. L’85% ha detto di non aver visto video che documentino atrocità di Hamas su civili israeliani. Il 70%, inoltre, è certo che Israele non raggiungerà gli obiettivi della guerra e due terzi pensa che Hamas resterà in controllo a Gaza.