Sciogliere il nodo degli esodati rimane l’imperativo per i sindacati che chiedono al ministro del Lavoro di convocare al piu’ presto il tavolo annunciato venerdi’ per individuare una soluzione al problema. Un incontro infatti non e’ ancora stato fissato e al momento non appare nemmeno imminente: e’ probabile che il primo faccia a faccia sara’ informale, martedi’ quando ad un convegno di Confindustria e’ prevista la presenza di Elsa Fornero e dei leader di Cgil, Cisl e Uil.
Ma i leader del sindacato chiedono di procedere al piu’ presto avanzando gia’ critiche sulle opzioni che sembrerebbero allo studio per un ritorno al lavoro di quanti restano esclusi dalle garanzie finora garantite solo ai primi 65mila esodati. ”Un ministro non puo’ andare dovunque. Il ministro deve assolvere certi doveri che non vuole assolvere. Stiamo ancora aspettando di essere convocati per gli esodati, un vero dramma sociale”, dice il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni parlando della visita del ministro del Lavoro Elsa Fornero ai lavoratori di Alenia prevista domani. ”Il ministro ha stabilito di mettere la testa sotto la sabbia. Farebbe bene a incontrare noi, poi puo’ andare dove vuole”. Per quanto riguarda poi la possibilita’ di far tornare al lavoro gli esodati Luigi Angeletti, leader della Uil, sottolinea che bisogna ”accettare di conoscere la realta’ e non avere la presunzione di avere a priori delle soluzioni miracolistiche, che non sono possibili”. ”Attendiamo sempre che un vero tavolo di confronto possa affrontare con serieta’ il tema dei lavoratori in esodo, mobilita’, cassa integrazione straordinaria, licenziati in prosecuzione volontaria, ai quali tutti va data una risposta che restituisca certezze e serenita”’ dice Vera Lamonica, segretaria confederale Cgil. Al ministero prosegue lo studio del dossier. Al momento nessuna decisione sarebbe stata presa sulla natura del provvedimento con cui procedere alla soluzione del problema, quindi con decreto o altro, per regolarizzare situazioni che comunque sono a scadenza piu’ lontana. Intanto pero’ monta il dibattito e non sembrano molto percorribili anche altre strade emerse da diverse indiscrezioni, percorribili sulla carta ma anche qui nulla e’ ancora stato deciso dal Ministero. Volendo puntare anche su ”nuove opportunita’ occupazionali” eventualmente legate ”all’auspicata ripresa economica”, come espresso dal ministro nella lettera ai sindacati, e’ stato ipotizzato anche il ricorso al part time accanto alla part pension, ovvero all’incasso di una parte dell’assegno mensile previdenziale, e il ricorso agli incentivi (sgravi fiscali assistenziali e previdenziali) per l’assunzione degli over 50 con il governo che favorirebbe accordi aziendali a favore dell’utilizzo di questi strumenti. Il sindacato pero’ non sembra credere alla possibilita’ di utilizzarli in realta’. ”Sarebbe utile evitare propaganda ed improvvisazioni, indicando soluzioni palesemente inconsistenti, quali il ritorno al lavoro, poiche’ non ci risulta che il governo abbia stipulato un accordo in tal senso con il sistema delle imprese ne’ che abbia deciso di riaprire con decreto le aziende chiuse ed i piani di ristrutturazione realizzati”, spiega Lamonica. ”Non convincono neppure – dice ancora la dirigente della Cgil – le cosiddette corsie preferenziali perche’ cio’ significa non avere proprio a mente qual e’ la reale condizione del Paese sul terreno dell’occupazione, significa innescare pericolose guerre tra poveri e far prendere alle decine di migliaia di lavoratori e lavoratrici coinvolte una ‘corsia’ verso il nulla”. Il nodo esodati viaggia intanto parallelamente alla riforma del Lavoro approdata in parlamento. Entro martedi’ dovranno essere presentati gli emendamenti, poi partira’ la discussione che, nonostante la rapidita’ con cui si intende procedere, verra’ approvata ai primi di maggio. Secondo alcuni gia’ il 2, secondo altri piu’ verosimilmente entro il 4 maggio per poi arrivare in Aula subito dopo.