Una nave mercantile di proprietà greca è stata colpita da un missile al largo dello Yemen, Lo ha riferito la società britannica di sicurezza marittima Ambrey. Secondo l’agenzia di stampa greca Ana-mpa, la nave portarinfuse, di nome Zografia, è stata colpita da un missile mentre transitava nella zona del Mar Rosso a 76 miglia nautiche a nord-ovest del porto yemenita di Saleef. Il colpo ha causato gravi danni alla nave, che al momento, però, non ne pregiudicano la navigabilità. A bordo della portarinfuse si trovano 24 membri dell’equipaggio. Tutti e 24, comunque, si trovano in buone condizioni di salute. Lo ha riportato un portavoce di Vulcanis Technical Maritime Enterprises, la compagnia con sede al Pireo proprietaria della nave cargo. La portarinfuse è stata colpita da un missile mentre transitava a 76 miglia nautiche a nord-ovest del porto yemenita di Saleef. L’equipaggio è composto da tre uomini filippini, 20 ucraini e un georgiano. La nave, riporta l’agenzia Ana-mpa, era partita dal Vietnam alla volta di Israele. Ora prosegue la sua rotta verso Suez, dove verrà effettuata una valutazione dei danni. Il colosso petrolifero britannico Shell ha sospeso tutte le spedizioni attraverso il Mar Rosso a tempo indeterminato dopo gli attacchi di Stati Uniti e Regno Unito contro i ribelli Houthi dello Yemen che hanno innescato timori di un’ulteriore escalation. Lo riferisce il Wall Street Journal, citando fonti informate della decisione. Tra i 27 Paesi membri dell’Ue sembra esserci “un ampio consenso” sulla necessità di agire “in modo rapido e pragmatico” per garantire la navigazione nel Mar Rosso e contrastare gli Houthi, creando una missione Ue. Ora si chiederà al Gruppo Politico-Militare di fornire le sue “raccomandazioni” e al Comitato militare dell’Ue di fornire “al più presto” le indicazioni militari sul concetto di gestione della crisi. In mattinata è stata infatti affrontata al Comitato di Politica e Sicurezza (Cops) la possibilità di lanciare una missione Ue nell’area ed è stata “espressa la volontà” di procedere con la proposta del Servizio di Azione Esterna di creare una missione sulla base della già esistente Agenor – a guida francese – e con un’area di operazioni “dal Golfo e dallo Stretto di Hormuz al Mar Rosso”. Agenor è il ramo militare della più ampia ‘Emasoh (European Maritime Awareness in the Strait of Hormuz), avviato il 20 gennaio 2020 con una dichiarazione di sostegno europea congiunta ed è pienamente operativo dal 25 febbraio 2020. Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Norvegia e Portogallo partecipano attualmente all’operazione. La European Maritime Awareness in the Strait of Hormuz “mira a garantire un ambiente di navigazione sicuro, a contribuire alla de-escalation delle tensioni e a facilitare un dialogo regionale inclusivo nello Stretto di Hormuz”, si legge sul sito della missione. Sulla situazione nel Mar Rosso, Italia e Francia hanno espresso la volontà di “dare rapido impulso ad una missione europea alla quale potrebbero partecipare anche Paesi non Ue che condividano l’importanza della libera navigazione e le cui rotte commerciali siano messe in pericolo dagli attacchi terroristici Houthi”. È quanto discusso ieri tra il ministro della Difesa Guido Crosetto e il suo omologo francese Sébastien Lecornu in un incontro in video conferenza. Il comando centrale degli Stati Uniti con un post su X ha reso noto che in una spettacolare operazione i Navy seal statunitensi, supportati da aerei, elicotteri e droni, hanno abbordato un’imbarcazione vicino alla costa della Somalia nelle acque internazionali del Mar Arabico e hanno sequestrato missili e componenti di fabbricazione iraniana che avrebbero dovuto rifornire le milizie Houthi dello Yemen. Tra le armi sequestrate anche missili da crociera. Questo stesso tipo di armi è stato usato dagli Houthi per attaccare navi commerciali nel Mar Rosso. Nell’operazione, due Navy seal risultano dispersi in mare. Quello avvenuto l’11 gennaio, afferma il Comando centrale degli Stati Uniti su X, è il primo sequestro di armi convenzionali avanzate letali fornite dall’Iran agli Houthi yemeniti dall’inizio degli attacchi a navi cargo nel Mar Rosso, da novembre 2023. “E’ chiaro che Teheran continua a inviare aiuti letali agli Houthi. Questo è un altro esempio di come l’Iran semini attivamente instabilità in tutta la regione in diretta violazione della risoluzione 2216 sulla sicurezza delle Nazioni Unite e del diritto internazionale”, ha dichiarato il generale Usa Michael Erik Kurilla, “continueremo a lavorare come partner regionali e internazionali per denunciare e interdire questi sforzi e, in definitiva, ristabilire la libertà di navigazione”. Il dhow è stato affondato.