Tutto ruota attorno a un quadro, un caravaggesco del ‘600. Il sottosegretario Vittorio Sgarbi è indagato a Imperia per esportazione illecita di beni culturali. Al centro della vicenda c’è un quadro. Ma non quello di Manetti. Bensì per il Concerto con bevitore attribuita al Valentin de Boulogne. Scrive oggi Il Fatto Quotidiano che Sgarbi ha comprato l’opera per 10 mila euro. Il dipinto è stato sequestrato mentre era diretto a Montecarlo per una vendita all’estero. “Sono loro che hanno fatto le giovani marmotte e poi hanno portato il materiale in Procura. Funziona così la magistratura, ricevono le inchieste dai giornali”. Così il sottosegretario Vittorio Sgarbi, che per prima cosa rileva la debolezza del capo d’accusa: “Premetto: il quadro non l’ho comprato e prova ne è che è proprio al giornale che il proprietario, tal Mauro Brugnoli, dice di non avermi mai visto. Ma il punto è che la procura d’Imperia non avrebbe proprio dovuto aprire l’inchiesta, non esiste il capo d’accusa: la legge prevede che esportare un quadro sotto i 13 mila euro non è illegale. E qui stiamo parlando di una copia venduta a 10 mila euro e mai valutata. Quando gli ignoranti parlano, tutti gli asini volano”. Intanto in Aula le opposizioni vanno all’attacco: “La presidenza della Camera si attivi per tutelare la collega Manzi, a cui va solidarietà e sostegno. Sgarbi non è nuovo a insulti e volgarità alle donne e ha scelto da diversi giorni di minacciare e offendere Manzi, rea a suo avviso, insieme ad altri colleghi deputati, di averne chiesto la rimozione dal suo incarico”. Così in Aula alla Camera la capogruppo del Pd Chiara Braga. “Il presidente della Camera – ha sottolineato Braga – prenda atto della gravità di quanto avvenuto e il ministro Sangiuliano rimuova dall’incarico Sgarbi così come di fatto lo ha allontanato dalle aule parlamentari. La misera cultura maschilista che rappresenta Sgarbi non deve trovare mai cittadinanza nelle istituzioni, contieuremo a contrastarla e ci aspettiamo lo faccia anche quella donna che guida il governo di cui sgarbi continua a far parte”. Le opposizioni alla Camera si sono dimostrate unite, chiedendo l’intervento della premier. Dopo la richiesta di Braga, infatti, si sono uniti anche altri gruppi. L’appello a rimuovere Sgarbi arriva anche da Francesco Mari (Avs) che rivolge “un appello a Meloni”: “Non ci faccia discutere quella mozione: rimuova Sgarbi prima della discussione della mozione”. Stesso appello in aula è arrivato dalla deputata M5s Anna Laura Orrico: “Meloni intervenga laddove il pavido Sangiuliano non è stato ancora in grado di intervenire”. A sottoscrivere la richiesta è intervenuto anche Fabrizio Benzoni, deputato di Azione.

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