MATESE – Un pozzo di .. solidarietà. Un ferragosto davvero speciale per quattro volontari matesini: il 15 agosto partiranno per l’Africa, destinazione Cameroon ed in particolare il distretto di Eseka per portare le attrezzature raccolte nell’ambito di un progetto finalizzato alla costruzione di un pozzo e ,quindi, per l’attivazione del servizio di fornitura acqua potabile.

Domenica prossima, nella parrocchia di S.Giovanni Battista a Maiorano di Monte, il vescovo della diocesi di Alife Caiazzo, Valentino Di Cerbo darà loro, con la benedizione,il mandato per questa esperienza pastorale.Concetta –immacolata Colucci, Mauro Caruso,Natsha Mastroianni e Massimo Norato oltre al parroco di Maiorano Don Pietro Lavenir, camerunese, riceveranno dalle mani del vescovo la missione di portare un sostegno verso i fratelli più bisognosi delle popolazioni della diocesi di Eseka,circa 150 km a nord della capitale Yaounde. Qui le condizioni di approvvigionamento sono molto precarie sia per la qualità che quantità della risorsa: 6 abitanti su dieci non hanno un servizio adeguato. Da qui l’impegno a migliorare in modo durevole l’accesso a questo bene primario essenziale specie ai fini igienici .Questo impegno, attraverso l’associazione “Arcobaleno”, si è tramutato in un’iniziativa di raccolta di fondi per l’acquisto del materiale da impiegare nella costruzione del pozzo per migliorare le condizioni di vita e di salute della popolazione rurale del dipartimento di Eseka .”Una missione umanitaria, una testimonianza di amore e di solidarietà secondo il cuore di Gesù. Comunque- spiegano- è un gesto della Chiesa e dell’uomo per l’uomo. E questo il Signore ci chiede e nulla di straordinario: solo scoprire il santo volto di Gesù attraverso i poveri ed i sofferenti al di là del colore della pelle”. Questo è solo l’inizio. Ed i colori del Cameroon e dell’Italia alimenteranno quella sorgente di acqua e d impegno per gli altri. Dopo l’Aquila, Haiti un anno dopo e Fokushima, adesso si parla della Somalia e della fame, attraverso questi eventi vediamo la comunità internazionale in movimento, gli interventi di alcuni paesi un atto di solidarietà.Alcuni invece e nella loro quotidianità vivono in certo modo nelle condizioni di “terremotati”, aspettando un aiuto, un intervento e silenziosamente soffrono. Una goccia dalla sorgenti del Matese sta per arrivare in Africa.

Michele Martuscelli

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