Botta e risposta tra il leader d’Italia viva e il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro. Lo scontro, che dura almeno dal discorso di Renzi ad Atreju, si anima con una querela presentata dall’esponente di Fdi. “Delmastro venga in Parlamento a riferire sul veglione di Capodanno, e metta a disposizione il suo Dna e quello della sorella Francesca, sindaco di Rosazza, gli unici pubblici ufficiali presenti, in modo da escludere che abbiano toccato la pistola da cui è partito il colpo”. Così Matteo Renzi, a Biella per presentare il suo ultimo libro, torna all’attacco del sottosegretario alla Giustizia. “Ero nel piazzale a caricare la macchina degli avanzi della serata”, ha detto agli inquirenti e alla procura. “Se sono così tranquilli e convinti di avere detto tutto – ha ancora detto Renzi – perché l’esame sulla pistola dimostra che l’hanno toccata almeno in tre? Chi è il terzo che l’ha toccata? Si devono sottoporre all’esame del Dna, per verificare di non avere mai toccato la pistola. Se non c’è – ha concluso – loro escono dalla vicenda e il problema è risolto. Quindi il mio è un gesto di pace. Un assist più bello di questo non potevamo farglielo. Dimostrare che non avete paura della verità”. Da Delmastro, invece, l’annuncio di aver querelato sempre a Biella per diffamazione il senatore di Rignano sull’Arno. “Ho già depositato la querela da più di una settimana. Chi non è quaquaraqua va in Procura, chi è quaquaraqua malmosta nel campo delle illazioni. Se ha qualcosa da dire, oltre le illazioni, vada in Procura come ho fatto io nei suoi confronti” conclude -. I duellanti in queste ore si sono quasi incrociati a Biella. Renzi ha raggiunto la città piemontese per presentare il suo libro e parlare dei “troppi buchi” nei resoconti disponibili sulla vicenda di Rosazza. Mentre Fratelli d’Italia ha organizzato una specie di comitato di accoglienza con un sit-in in strada dove gli attivisti hanno portato un dromedario, in evidente l’allusione ai contatti del leader di Italia Viva nei Paesi arabi. A portarlo in giro è stato Davide Zappalà, uno dei testimoni del caso Pozzolo. Al momento Emanuele Pozzolo è l’unico indagato nell’indagine della Procura di Biella. Alcuni testimoni hanno detto che Pozzolo stava maneggiando l’arma durante la festa, ma nessuno l’avrebbe visto sparare.

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