L’attacco iraniano contro Israele è stato modellato su quelli che i russi usano a ripetizione contro l’Ucraina con grande efficacia, ma i danni a Israele sono stati più limitati del previsto, probabilmente perché gli iraniani hanno sottovalutato le enormi capacità di difesa del Paese rispetto a Kiev: Teheran imparerà la lezione e lavorerà per migliorare la capacità di penetrare le difese israeliane, come hanno fatto i russi. Lo scrivono gli analisti del Think tank americano Isw (The Institutte for the study of war). I droni iraniani sono stati lanciati molto prima dei missili balistici, probabilmente con l’aspettativa che arrivassero nella finestra di difesa aerea di Israele più o meno nello stesso momento dei missili da crociera. Anche i russi hanno utilizzato più volte questo approccio contro l’Ucraina. Lo scopo è quello di fare in modo che i missili da crociera e i droni più lenti distraggano e superino le difese aeree per consentire ai missili balistici, che sono molto più difficili da abbattere, di raggiungere i loro obiettivi. Gli iraniani – commenta l’Isw, molto probabilmente si aspettavano che pochi, se non nessuno, dei missili da crociera e dei droni avrebbero colpito i loro obiettivi, ma probabilmente speravano che una percentuale significativamente più alta di missili balistici lo facesse. In realtà solo pochi missili balistici sono penetrati nelle difese aeree israeliane e hanno colpito vicino alle basi militari israeliane, dei circa 120 lanciati dagli iraniani. “Le difese aeree ucraine hanno registrato tassi di intercettazione medi pari solo al 46% circa dei missili balistici russi durante i recenti attacchi di grandi dimensioni. Gli iraniani probabilmente si aspettavano che i tassi israeliani sarebbero stati più alti di quelli ucraini ma non superiori al 90% contro una salva di missili balistici così grande: i russi non hanno mai lanciato così tanti grandi missili balistici in un singolo attacco contro l’Ucraina”, si legge sul sito del think tank. L’Ucraina intercetta spesso più del 75% dei missili da crociera e dei droni russi, ma molte di queste intercettazioni avvengono all’interno dell’ombrello della difesa aerea che si occupa anche della difesa dai missili balistici. Gli iraniani quindi probabilmente si aspettavano che almeno alcuni dei loro droni e missili da crociera avrebbero interferito con il targeting israeliano dei missili balistici in arrivo. “La capacità dell’Iran di penetrare le difese aeree israeliane anche con un piccolo numero di grandi missili balistici presenta seri problemi di sicurezza per Israele”, dice l’Isw. L’Iran “non ha avuto altra scelta che esercitare il proprio diritto all’autodifesa”. Lo ha detto l’ambasciatore di Teheran all’Onu, Saed Iravani, durante la riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza. “Il Cds ha mancato al suo dovere di mantenere la pace e la sicurezza internazionale” non condannando l’attacco israeliano del 1 aprile contro il consolato iraniano a Damasco, e “in queste condizioni, la Repubblica islamica non ha avuto altra scelta che esercitare la sua diritto all’autodifesa”, ha ribadito. “L’attacco dell’Iran contro Israele, in risposta all’attacco dei sionisti contro i locali del consolato iraniano di Damasco, è stata l’azione punitiva minima necessaria per garantire i nostri interessi nazionali e la nostra sicurezza, sulla base del capitolo delle Nazioni Unite”, ha dichiarato il Consiglio supremo di sicurezza nazionale di Teheran. “L’Iran ha preso di mira esclusivamente le basi militari israeliane durante l’operazione e attualmente non è in programma alcuna azione militare contro il regime”, ha sottolineato il Consiglio in un comunicato, citato dall’Irna, aggiungendo: “Il regime sionista ha oltrepassato le linee rosse. Se il regime continuerà le sue azioni malvagie contro l’Iran con qualsiasi mezzo e livello, riceverà una risposta 10 volte più forte”. “L’attacco limitato dell’Iran contro Israele di sabato sera mirava ad avvertire, scoraggiare e punire il regime sionista. Ma se Israele intraprenderà una nuova azione contro l’Iran, dovrà sicuramente affrontare una risposta molto forte”. Lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian, in un colloquio telefonico con l’omologo russo Serghei Lavrov. Il ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukry è tornato ieri sera a invocare il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, ritenendo l’attacco iraniano a Israele un’avvisaglia del pericolo di una escalation di conflitti nella regione da tempo paventato dal Cairo. Lo ha fatto durante due distinte telefonate con il suo omologo iraniano Hussein Amir Abdollahian e con il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz.
Shoukry, riferisce il suo portavoce Ahmed Abu Zeid, ha espresso la “profonda preoccupazione dell’Egitto per l’escalation militare senza precedenti tra Iran e Israele, che rischia di sfuggire al controllo e minacciare la stabilità della regione mettendo in pericolo i civili di ogni Paese”. Ha quindi esortato Iran e Israele “a dare prova della massima moderazione e ad astenersi da provocazioni reciproche che potrebbero aumentare la tensione e l’instabilità in Medio Oriente”. L’Egitto – ha aggiunto – è pronto ad “intensificare gli sforzi in cooperazione con i suoi partner per disinnescare l’attuale crisi, che vede al centro i continui attacchi alla Striscia di Gaza e la sofferenza quotidiana del popolo palestinese”, chiedendo che “prevalga la voce della ragione affidando agli sforzi diplomatici la ricerca di soluzioni che preservino la stabilità del Medio Oriente e la sicurezza dei popoli della regione”. In conclusione, parlando con il ministro degli Esteri israeliano Katz, Shoukry ha riaffermato la ferma posizione dell’Egitto che “esige il cessate il fuoco a Gaza, facilitare l’ingresso di aiuti umanitari e respingere qualsiasi misura volta a scacciare i palestinesi dalle loro terre”. Una posizione – ha ribadito – fermamente contraria ad ogni operazione militare di terra nella Rafah palestinese. Il rappresentante permanente di Israele presso le Nazioni Unite, Gilad Erdan, ha invitato la comunità internazionale a condannare l’attacco iraniano a Israele usando le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Negli ultimi anni i civili ucraini sono stati uccisi dal cielo con armi iraniane”, ha detto Erdan durante la riunione d’emergenza di ieri del Consiglio di sicurezza dell’Onu. “Condannando l’attacco iraniano – ha continuato il funzionario israeliano -, Zelensky ha detto che ‘il suono dei droni iraniani Shahed è lo stesso nei cieli del Medio Oriente e dell’Europa e deve servire da campanello d’allarme per il mondo libero’. Ascoltate il presidente Zelensky – ha incalzato Erdan – e svegliatevi”. Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato la riapertura oggi nella maggior parte del Paese delle scuole, che erano state chiuse sabato per motivi di sicurezza legati alle minacce provenienti dall’Iran. Dopo aver valutato la situazione “si è deciso di riprendere da lunedì le attività educative in tutto il Paese” fatte salve però “restrizioni” nella zona di confine con il Libano e nelle località vicine alla Striscia di Gaza, ha indicato su X il portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari. Secondo funzionari statunitensi citati dal Wall Street Journal, per metà dei missili balistici dell’Iran contro Israele il lancio non è riuscito o sono caduti prima di raggiungere l’obiettivo. Secondo Israele, Teheran ha lanciato più di 170 droni carichi di esplosivo, circa 120 missili balistici e circa 30 missili da crociera, quasi tutti sono stati intercettati . Il presidente americano Joe Biden ha avuto un incontro virtuale con il leader della maggioranza democratica al Senato Chuck Schumer, quello della minoranza repubblicana Mitch McConnell, lo speaker della Camera Mike Johnson e il leader della minoranza dem alla Camera Hakeem Jeffries “per discutere dell’attacco senza precedenti dell’Iran contro Israele”. Lo riferisce la Casa Bianca, specificando che durante la chiamata Biden ha parlato “dell’urgente necessità che venga approvata il prima possibile” la legge sulla sicurezza nazionale dove ci sono nuovi aiuti a Ucraina, Israele e Gaza. Il premier giapponese Fumio Kishida condanna con durezza il recente attacco condotto dall’Iran con droni e missili verso Israele, deciso in risposta al bombardamento della sede diplomatica iraniana in Siria a inizio aprile da parte dello Stato ebraico, dove sono morte sette persone. “L’attacco non fa altro che aggravare la già precaria situazione nel Medio Oriente. Siamo estremamente preoccupati e consideriamo la mossa come un’ulteriore istigazione a un conflitto su larga scala”, ha detto Kishida ai media locali. Il premier conservatore, appena tornato dalla visita di Stato a Washington, ha anche affermato che Tokyo proseguirà con gli sforzi diplomatici per evitare un allargamento delle ostilità”, rendendosi disponibile alla cooperazione con altri paesi. “Ieri ho parlato con gli altri partner del G7, nel corso di una conferenza telefonica su cosa fare, e sono stato lieto di appurare che la nostra valutazione sia identica e il nostro appello è chiaro: l’Iran deve archiviare questa aggressione”. Lo ha detto il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, in un incontro con la stampa a Shangai, trasmesso da Ntv in Germania. A una domanda sull’eventuale reazione di Israele, Scholz ha aggiunto: “Il nostro consiglio è di partecipare loro stessi alla de-escalation”.

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