Si alza il livello dello scontro all’interno della maggioranza, e del Governo, sull’emendamento al Superbonus e sull’introduzione della sugar tax a luglio. Con un botta e risposta ad alta tensione fra il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti che deve porre un argine al ‘Vajont’, la valanga dei bonus edilizi che gonfia il debito pubblico, e dall’altra il vicepremier e leader di Forza Italia Antonio Tajani. Questi, dopo un crescendo di repliche a distanza, alla fine della mattina si affretta a spiegare come Giorgetti “è un caro amico, ottimo ministro” e che “per un emendamento il governo non traballa” Al leader di Fi non piace la retroattività che colpisce imprese e istituti finanziari, con una stretta che impone fin da inizio 2024 la detrazione in dieci anni andando a intervenire ‘in corsa’ su situazioni già definite. Con la criticità, per le banche, dei crediti del superbonus non più compensabili con debiti previdenziali. Un crinale ad alta tensione politica, quello creato dall’emendamento ‘notturno’, su cui la polemica parte fin dalle prime ore della mattina ampliando le tensioni già emerse alla vigilia. “Voglio vederci chiaro nel nuovo testo” sul superbonus che è stato presentato stanotte dal ministero dell’Economia – esordisce Tajani – bisogna veramente prestare molta molta molta attenzione”. Il leader di Fi ascolterà lunedì “tutti i rappresentanti delle varie categorie”, segnale che rivendica un ruolo di rappresentanza di Forza Italia e offre la sponda alla contrarietà di Confindustria e delle imprese incentrata sulla detraibilità in dieci anni per detrazioni per quasi 12 miliardi tra il 2024 e il 2025. E alla perplessità delle banche, colpite in particolare dal ‘cambiamento in corsa’ secondo cui gli istituti finanziari non potranno più compensare i crediti del superbonus con debiti previdenziali, pena il recupero del credito con interessi e una sanzione. Parole, quelle di Tajani, che innescano un botta e risposta con Giorgetti, che ribatte “Tajani quando leggerà l’emendamento capirà il buonsenso che l’ha ispirato, credo che se ne farà una ragione anche lui, perché altrimenti dovremo andare a ridiscutere tante spese che abbiamo”. A stretto giro arriva la contro-replica di Tajani che solleva un interrogativo sul voto parlamentare, anche se da ambienti di Forza Italia trapela che l’ultima bozza del provvedimento sarebbe più digeribile: “anche il ministro Giorgetti se ne farà una ragione”, prima di votare in Parlamento un emendamento “che non è del Governo ma è del ministero, noi vogliamo valutare se è un emendamento che rispetta le regole fondamentali della nostra civiltà giuridica”. Uno scontro nel cuore dell’esecutivo che offre il destro all’opposizione: Francesco Boccia, presidente dei senatori Pd, parte all’attacco evocando “la scarsa credibilità e l’ennesima retromarcia del ministro dell’Economia”, che dal braccio di ferro “esce ridimensionato”. Per Boccia l’effetto finale sarà “”solo caos e complicazioni senza fine e con risorse risibili, e solo per il 2025, di fatto offensive, per aree sismiche ed Ets”. Riferimento ai due stanziamenti a fondo perduto per il 2025, da 35 milioni per riqualificazioni energetiche nei territori colpiti dal sisma, e da 100 milioni per quelle effettuate da parte di terzo settore, Onlus, organizzazioni di volontariato. “Si smentiscono tra di loro – rincara la dose la leader Dem Elly Schlein – e questo è grave perché causano un grave danno, creano soprattutto incertezza fin dal primo giorno, sia sul Superbonus sia sul Pnrr”. Se la presidente dell’Ance Federica Brancaccio smorza i toni, “rispetto alle dichiarazioni fatte, il testo è molto meno impattante di quanto si temesse. E’ stato molto mitigato l’impatto”, pesano invece gli impatti, sulle famiglie, della norma secondo cui chi ha iniziato a detrarre non potrà più cedere ciò che rimane dei crediti di imposta. “Siamo di fronte al caos totale, siamo pronti a ricorrere in ogni sede contro la questione della retroattività” dichiara il presidente del Codacons Carlo Rienzi secondo cui l’emendamento colpisce “milioni di cittadini” che avevano avviato lavori edilizi nel 2024 o li hanno programmati nel periodo 2024-2025. E infine il tema della plastic e sugar tax. Per la prima è disposto il rinvio al 2026 mentre la seconda, malgrado una incongruenza fra relazione tecnica (che prescriveva un analogo rinvio) e il testo dell’emendamento, partirà a luglio di quest’anno con aliquote ridotte del 50% che saliranno poi nel 2026. Una scelta che Assobibe, che riunisce i produttori di analcolici, definisce una “doccia fredda” e per cui Federalimentare chiede una correzione sposando la versione della relazione tecnica viste le “ripetute rassicurazioni” da parte del governo nei mesi scorsi. E in serata arriva una netta presa di posizione del capogruppo di FI alla Camera e del portavoce del partito, Paolo Barelli e Raffaele Nevi. “Sul metodo – dicono – ci dispiace constatare che anche su questo argomento non c’è stato nessun confronto preventivo. Nel merito preme sottolineare che in occasione della approvazione della legge di bilancio Forza Italia aveva già indicato la necessità di un rinvio della cosiddetta sugar tax contro la quale ci battiamo da anni. E così era stato concordato con la maggioranza e con il governo”. “Voglio vederci chiaro nel nuovo testo” sul superbonus “che è stato presentato stanotte dal Ministero dell’economia, però bisogna veramente prestare molta molta molta attenzione. Lunedì mattina, come partito, ascolterò tutti i rappresentanti delle varie categorie per capire cosa c’è da aggiustare in Parlamento rispetto a questa proposta che mi ha dato il Ministero”. Lo ha detto il vicepremier e leader di FI Antonio Tajani, all’inaugurazione di Condominio in Fiera. “Soprattutto – ha aggiunto – non si possono dare norme retroattive perché è un principio giuridico molto chiaro”. “Il superbonus in teoria sarebbe stata una cosa molto giusta, avrebbe dovuto rilanciare l’industria dell’edilizia e migliorare le nostre case, ma poi purtroppo ci sono stati troppi imbroglioni e gravissime carenze dei controlli per i quali si è finito per fare tutto nel buon fascio. Chi aveva lavorato e chi aveva imbrogliato sono finiti tutti in un grande calderone. Adesso purtroppo ci sono grossi problemi per i conti pubblici. Nessuno sottovaluta questo problema ma bisogna anche stare molto attenti a chi poi subisce le conseguenze di restringimento”. Nel suo intervento, Tajani ha sottolineato che “non bisogna devastare i conti privati, perché questo è l’altro tema fondamentale della casa”, e ha spiegato di aver “chiesto alcune regole migliorative già nella finanziaria, e qualche risultato l’abbiamo ottenuto a tutela soprattutto dei più deboli”. “Finché noi saremo al governo – ha detto ancora Tajani – non ci sarà nessuna patrimoniale sulla casa”. “Per noi, e lo dico come Governo ma lo dico anche come Forza Italia, la tutela del patrimonio casa è la tutela della persona”, ha continuato il ministro degli Esteri, ribadendo la “posizione storica del mio partito” e sottolineando che “la tutela della casa deve essere una priorità per qualsiasi governo in Italia, deve essere per ogni forza politica in Italia”. “Non è per tutti così ma per quanto mi riguarda faremo di tutto, sempre e comunque per tutelare questo patrimonio nei quali voi siete un po’ gli amministratori, coloro che devono proteggerlo insieme naturalmente con l’Italia e con gli altri – ha proseguito Tajani rivolto agli amministratori condominiali in platea -. Ma voi dovete un po’ coordinare la protezione della casa”. “Giancarlo Giorgetti è un caro amico, ottimo ministro”, dice ancora del confronto sul superbonus il leader di Forza Italia Antonio Tajani “Non è che per un emendamento traballa il governo”: il confronto “è normale amministrazione”, “Sono lealissimo con le altre forze del governo””. E aggiunge “il testo è migliorato”. Ma ribadisce “Rimane un principio in contrasto con la nostra civiltà giuridica: non si possono imporre norme con effetto retroattivo”. “Non sottovaluto i rischi per i conti pubblici”, dice ancora Tajani dal Forum della Piccola Industria Confindustria. “Dico solo – aggiunge il ministro e leader di Forza Italia – che si deve intervenire con norme che riguardino il futuro Ero favorevole al superbonus, ma una buona cosa che viene poi applicata male diventa una brutta cosa. Era una cosa giusta, malgestita.” Oggi, sottolinea ancora, “non possiamo penalizzare chi ha rispettato le regole”. “Abbiamo stretto molto i freni, possiamo stringerli ulteriormente, ma dal giorno dopo l’approvazione della norma”. Altrimenti “si mina la fiducia nelle istituzioni”. “Tajani quando leggerà l’emendamento capirà il buonsenso che l’ha ispirato, credo che se ne farà una ragione anche lui, perché altrimenti dovremo andare a ridiscutere tante spese che abbiamo. Io ad esempio non è che introduco il tema se sia opportuno tenere tutte queste missioni militari che abbiamo nel mondo, che magari potremo ridispiegare nel Mediterraneo”. Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, a Modena per un’iniziativa elettorale della Lega. “Sul Superbonus – spiega – non è stata sposata la mia linea, è stata sposata la linea del buonsenso, dell’interesse generale del paese. Adesso chi leggerà l’emendamento capirà esattamente che cosa c’è scritto e non tutte le notizie più o meno incontrollate su cui si sono costruite un po’ di bolle di sapone ieri”. “Speriamo veramente di avere chiuso questa vicenda – ha detto – e di andare su dichiarazioni fiscali e su ristrutturazioni più normali, per tempi normali. È stato necessario perché il Paese come noto deve garantire una finanza pubblica seria e sostenibile e presentarsi davanti alla gente e ai mercati, anche per le finanze del nostro debito pubblico, in modo serio e ispirare fiducia”.