“Hamas ha accolto positivamente la proposta di cessate il fuoco a Gaza e ora aspettiamo la risposta di Israele”. Lo ha detto il ministro egiziano degli Esteri Sameh Shoukry, oggi in visita a Madrid. “La proposta di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e di scambio di prigionieri e detenuti deve essere accettata. Le prime dichiarazioni di Hamas indicano che ha accolto positivamente la proposta di accordo e ora aspettiamo la risposta israeliana”, ha detto Shoukry durante una conferenza stampa con il suo omologo spagnolo, sottolineando che “la guerra nella Striscia di Gaza espone la regione al caos e le pratiche di Israele violano il diritto internazionale”. Il ministro egiziano ha apprezzato “la posizione della Spagna a favore della causa palestinese, soprattutto dopo il riconoscimento dello Stato di Palestina”. “Dobbiamo rispettare le regole del diritto internazionale, rispettare le decisioni della Corte internazionale di giustizia e preservare il sistema di azione multilaterale internazionale”, ha aggiunto, nella consapevolezza che “la guerra nella Striscia di Gaza ha avuto ripercussioni catastrofiche sul popolo palestinese” fino a rendere il territorio “invivibile”. “Speriamo di risolvere la causa palestinese sulla base della soluzione dei due Stati e della creazione di uno Stato palestinese ai confini del 1967 con Gerusalemme-Est come capitale”. “La posizione egiziana è chiara nel respingere la presenza israeliana sul lato palestinese del valico di Rafah”, ha proseguito, precisando che “il trattato di pace con Israele è importante e va rispettato” e che “è difficile ripristinare il valico di Rafah senza un’amministrazione palestinese dall’altra parte”. Il ministro egiziano ha anche ribadito che il Cairo si oppone a una presenza israeliana alla frontiera di Rafah, fra la penisola egiziana del Sinai e la Striscia di Gaza. “E’ difficile che il passo di Rafah continui a funzionare senza un’amministrazione palestinese”, ha rilevato Shoukry. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu, secondo quanto riportato Israele Ha-Yom, avrebbe convocato il ministro della sicurezza nazionale – e leader di destra radicale – Itamar Ben Gvir per spiegargli il possibile accordo con Hamas. Israele Ha-Yom (considerato vicino a Netanyahu) cita fonti dell’ufficio del premier secondo cui l’incontro dovrebbe avvenire nelle prossime ore. Le stesse fonti hanno fatto sapere che intanto è stato spiegato a Ben Gvir – decisamente contrario all’intesa – che nell’eventuale accordo “non c’è la fine della guerra”. Sia Ben Gvir sia l’altro ministro di destra radicale Bezalel Smotrich hanno minacciato una possibile uscita dalla maggioranza di governo. “Noi sosteniamo con grande convinzione” il piano per il cessate il fuoco a Gaza annunciato dal presidente degli Stati Uniti, “perchè è tempo di arrivare finalmente a questo cessate il fuoco che permetta la liberazione degli ostaggi e portare aiuti alla popolazione civile palestinese”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonmio Tajani in studio a Sky News 24. “Noi sosteniamo questa mediazione e speriamo che Israele e Hamas si trovino d’accordo almeno su questo primo tentativo di sospendere la guerra”, ha aggiunto Tajani. Benny Gantz, membro del gabinetto di guerra israeliano, afferma su X di aver avuto ieri sera un colloquio con il segretario di stato americano, Antony Blinken, e di aver chiarito che considera la restituzione degli ostaggi come una “priorità nella cronologia della guerra”. “Ho parlato ieri – afferma Gantz – con il Segretario di Stato americano Blinken sugli sforzi per garantire un accordo per la restituzione degli ostaggi. Gli ho sottolineato che lo Stato di Israele è impegnato nella restituzione degli ostaggi e la considera non solo una responsabilità morale superiore, ma anche una priorità nel calendario della guerra. Intendiamo fare tutto il necessario per esaurire ogni opportunità di raggiungere l’obiettivo. Ho ribadito al segretario l’imperativo della pressione americana sui negoziatori per garantire l’attuazione dell’accordo proposto da Israele”. Il ministro israeliano della Difesa Yoav Gallant, in una telefonata con Blinken, ha detto a sua volta al segretario di Stato americano che Israele è determinato a smantellare Hamas e a trovare un’alternativa per governare Gaza. Lo riporta il Times of Israel. “Nel quadro di qualsiasi processo di sviluppo, Gallant ha sottolineato l’impegno di Israele a smantellare Hamas come autorità governativa e militare. A questo proposito, ha discusso la questione di identificare e consentire l’emergere di un’alternativa di governo locale”, si legge nel comunicato diffuso dal suo ufficio.