Da quando il Pd di Orta di Atella non è più nelle mani di Gianfranco Piccirillo e dei suoi sodali politici in città c’è un’opposizione extraconsiliare seria e incisiva. Ce n’era davvero bisogno. Serviva una forza politica che pungolasse con fatti e dati alla mano un’amministrazione comunale incommentabile. Per noi di Italia Notizie che abbiamo fin dall’inizio criticato il sindaco Antonino Santillo e la sua maggioranza è diventato complicato, praticamente impossibile, trovare altri aggettivi per etichettare una squadra di governo che in un anno di gestione ha raggiunto l’orizzonte C, quello del sottosuolo. Va detto, ad onor del vero, che gli artefici del disastro amministrativo non sono soltanto il primo cittadino e i membri della giunta. C’è una responsabilità molto più diffusa. C’è un consiglio comunale che senza tema di smentita è il peggiore della storia di Orta di Atella. Lo andiamo dicendo da mesi. Ma nessuno si è posto il problema. Si è preferito vivacchiare, tirare a campare, tanto fin che la barca va… Il punto è proprio questo: la barca non ha mai lasciato la riva. Si è arenata subito dopo il voto. Certo, Santillo è il responsabile numero uno. A ruota gli assessori. Ma il colpo di grazia all’amministrazione è stato sferrato dai consiglieri comunali, in qualche caso affetti da poltronismo, in altri da un’inconsistenza da far cadere le braccia. Qualcuno/a si è distinto/a soltanto sul piano mediatico con interventi che dicevano tutto e il contrario di tutto confondendo il civico consesso con il bar dello sport o con un circolo ricreativo. Altri si sono inabissati. Altri hanno tramato. Altri ancora si sono trasformati in ologrammi. Se il sindaco e gli assessori meritano di tornare quanto prima a casa per il bene della città, i componenti dell’assise meritano di essere espulsi a vita dalla scena pubblica. Con gente così Orta di Atella non andrà mai da nessuna parte, se non a sbattere contro una realtà che dice più di tante parole: “Non è arte vostra”. Questa è la verità. Il ruolo di indirizzo e controllo del consiglio comunale è rimasto completamente scoperto. Uno spazio vuoto che ha creato una voragine amministrativa, un baratro catastrofico. La legge elettorale e quella della politica sono chiarissime in merito: quando la giunta non è all’altezza ne deve dar conto all’assemblea consiliare. Cosa fare quando l’assise è peggiore dell’esecutivo? Quello che suggerisce il commissario del Pd Giacinto Meta: “Fate un passo indietro, consentite alla nostra città di voltare pagina e di lavorare ad un’esperienza politica e amministrativa seria per costruire un futuro dignitoso!”. Per farlo servirebbe dignità, appunto. Una merce che non è presente sugli scaffali del civico consesso. E allora si traccheggia, strategicamente, si tentenna, per paura di fare le valigie, si tira la corda facendo sempre la massima attenzione a non farla spezzare. Tirare a campare è meglio che tirare le cuoia. Non per la città.

Mario De Michele

IL DOCUMENTO DEL PD DI ORTA DI ATELLA

LA LUNA NEL POZZO

È passato oltre un anno dall’elezione di questa Amministrazione e siamo ancora nella fase dei proclami. Il sindaco e suoi proseliti, attaccati morbosamente alla poltrona, ad ogni pubblica occasione trovano il tempo di pontificare sé stessi e sbandierare ai quattro venti la favola dei progetti in cantiere per il fatidico rilancio (?) della città, ma il loro vagheggiamento si scontra con la triste realtà di chi vive quotidianamente Orta di Atella.
Un’azione ammnistrativa pressappochista, insipiente e manifestamente inadeguata fa da sfondo ad una città sempre più lercia, indecorosa, con strade ridotte a un colabrodo, interi quartieri monchi di pubblica illuminazione, impianti sportivi derelitti (a proposito che fine hanno fatto lo stadio, il palazzetto dello sport ed il bocciodromo?), strutture scolastiche al collasso con bambini costretti a trovare ospitalità nei paesi limitrofi, un parco giochi (altra favola di collodiana memoria) che avrebbe dovuto essere l’ombelico del mondo ortese e che, invece, non si sa che fine abbia fatto. Senza tralasciare lo stato di abbandono in cui versa il settore Politiche Sociali: fallimentare, clientelare ed incapace di leggere le reali esigenze della città negando servizi indispensabili per le fasce più deboli della popolazione. Per non parlare del Piano (sic!) di rifacimento della rete stradale: sconnesso, tutt’altro che capillare, senza un’apparente logica che non ha risolto la spinosa questione della sicurezza e della transibilità sul territorio cittadino. Eppure, nonostante la totale assenza di una visione strategica che sia capace di restituire dignità ad Orta di Atella, nonostante la sciagurata gestione di questo primo scialbo anno trascorso senza idee e caratterizzato unicamente da luciferine faide intestine per rivendicare un piatto di lenticchie in più, il sindaco Collodi e il suo fedele alter ego con delega anche all’Ambiente, che non più tardi di due mesi addietro annunciava in pompa magna di voler raggiungere, udite udite, il 70 per cento (altra favola) della raccolta differenziata, trovano sempre il tempo di raccontare novelle sulla bontà dell’azione amministrativa e di confondere la cittadinanza spacciando qualche iniziativa privatistica come il balsamo di tutti i mali di Orta. Dopo la crisi di governo di inizio anno, culminata con le dimissioni farlocche del primo cittadino, ci saremmo aspettati un deciso cambio di marcia, un effettivo rilancio dell’azione amministrativa con contestuale rinnovamento della giunta anche alla luce dei mutati assetti consiliari. Invece si è scelto di non scegliere, continuando a navigare a vista nel mare magnum della mediocrità istituzionale in attesa delle laute mance del 27 di ogni mese sulle spalle del bistrattato e martoriato popolo ortese, stanco dei giochi di potere. E fateci cortesia di non trincerarvi più dietro la scusa della crisi finanziaria dell’ente culminata con l’ennesimo dissesto: a maggio 2023 sapevate benissimo che Orta non è Bassano del Grappa! La realtà, caro sindaco, è diversa ed è sotto gli occhi di tutti: siete la peggiore amministrazione mai vista ad Orta, totalmente inadeguata in un periodo storico dove Comuni cugini stanno sfruttando appieno le ghiotte opportunità provenienti dall’Europa per ridisegnare il volto delle proprie città. A questo punto, la soluzione ve la diamo noi: fate un passo indietro, consentite alla nostra città di voltare pagina e di lavorare ad un’esperienza politica e amministrativa seria per costruire un futuro dignitoso!

IL COMMISSARIO DEL CIRCOLO PD
GIACINTO META

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