Nemmeno l’ennesima riunione fiume, terminata a notte fonda, è servita a chiudere la partita sulla giunta. Ieri sera l’incontro tra Franco Matacena e i rappresentanti della coalizione civica si è concluso con un altro nulla di fatto. A far saltare gli equilibri politici la richiesta, non negoziabile, del sindaco di voler nominare Mariano D’Amore assessore a Bilancio e Finanze. Per la fascia tricolore non c’è da trattare. “Farà parte dell’esecutivo, trovate voi l’accordo su chi deve caricarselo”, questa in estrema sintesi la posizione del primo cittadino. Di fatto a disposizione degli alleati restano sei poltrone. E se già è stato difficile trovare la quadra su sette nomi diventa un’impresa quasi impossibile far tornare i conti con un assessorato in meno. La rivendicazione irremovibile di Matacena rischia di alimentare la conflittualità tra i gruppi. In maggioranza non si respira più un clima sereno. I leader della coalizione civica avevano raggiunto un’intesa di massima: due assessori a Noi Aversani, uno e mezzo ad Aversa Moderata, più il presidente del consiglio, mezzo a Il Centro x Aversa, uno a testa a Immagina Aversa, Aversa Italia e Forza Azzurra. Un maschio e una donna li avrebbero indicati i sagliocchiani (Federica Turco e Rosario Capasso) e gli innocentiani (Olga Diana e forse Genny Ciaramella), l’altro assessore in gonnella spettava a Forza Azzurra. Come da accordi preelettorali la delega di vicesindaco era appannaggio di Oliva. Nella squadra di governo Orlando De Cristofaro di Immagina e Gaetana Barrella per gli azzurri. Il Centro x Aversa sarebbe entrato nella fase 2 con Raffaele De Gaetano. Ma dopo la richiesta di Matacena, inamovibile su D’Amore, tutto potrebbe finire a carte quarant’otto. Numeri alla mano il nome caldeggiato dal sindaco dovrebbe togliere un assessorato a Noi Aversani o in seconda istanza ad Aversa Moderata. Un sacrificio che né Sagliocco e né Innocenti sono disposti a fare. “Se Matacena ha assunto un impegno con D’Amore in campagna elettorale doveva condividerlo con la coalizione”, dicono i maggiorenti dei partiti. Insomma il confronto è finito in un imbuto. Per come si sono messe le cose tutto è possibile. Anche la nomina di una giunta tecnica. Ma una soluzione del genere lascerebbe fuori gente come Oliva e De Cristofaro. Non solo. Assesterebbe un colpo letale alla coalizione civica, nata – così è stato detto – per pacificare, che si ritroverebbe in guerra già dall’inizio della consiliatura. Domani è prevista la proclamazione degli eletti in consiglio. La speranza di Matacena era comunicare anche i nomi degli assessori. Non avverrà, salvo accordi all’ultimo secondo. La politica non è un pranzo di gala. Il sindaco se ne sta rendendo conto.
Mario De Michele