È più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un consigliere comunale si dimetta per fare spazio a un altro. Anche in una terra difficile come il Casertano, dove la politica in molti casi è stata ridotta a mero strumento di potere, ogni tanto si verificano piccoli miracoli. Più laicamente si tratta di gesti positivi che lasciano il segno e fanno ben sperare per una rinascita morale, culturale e sociale. In questa direzione vanno le dimissioni di Massimo Schiavone dal civico consesso di Sessa Aurunca, di cui è stato da giovanissimo anche presidente. La candidatura alle ultime europee nella lista del Pd ha rappresentato un’altra tappa di un percorso di costante crescita politica e personale. Nessuno, forse nemmeno i suoi più strenui sostenitori, avrebbero sognato che Massimo mettesse in fila alle urne 11mila elettori pronti a scrivere Schiavone sulla scheda. Una candidatura di servizio che ha assunto un peso specifico di tutto rispetto trasformandosi in un ottimo viatico per la corsa al Centro direzione di Napoli per un posto nel consiglio regionale della Campania. Su Facebook Schiavone definisce le sue dimissioni da consigliere sessano come “una scelta meditata a conferma della pluralità di un bel gruppo consolidato e in crescita, che mi consentirà di concentrare nell’interesse futuro del territorio le mie forze su orizzonti regionali e più larghi”. “La candidatura al Parlamento europeo e il suo incoraggiante risultato – ha rimarcato l’esponente dem – sono state una bella tappa di questo impegno. Saluto e ringrazio l’Amministrazione e l’intero Consiglio Comunale con cui, nel rispetto delle diverse posizioni politiche e amministrative, ho lavorato in questi anni. Auguro al nuovo consigliere Guido Marino, che gode della mia fiducia, di proseguire con Carlo Loffredo, Luigi Del Mastro e Silvio Sasso il percorso di attenzione e vicinanza alla Comunità che tanto contraddistingue i nostri progetti. Grazie infine e ancora al Popolo Aurunco per l’onore che da più occasioni ormai mi concede di poterlo rappresentare e servire. E per questo guardiamo avanti. In bocca al lupo Guido”. Ecco, uno dei tratti distintivi di Massimo è la correttezza. Mai una parola fuori posto, mai un atteggiamento maleducato. Sempre analisi politiche composte e aderenti alla realtà. “Il mio risultato alle europee – ha scritto sui social il giovane medico – segna un cambio generazionale già in cammino per nuovi passi. Contro tutti i poteri locali e regionali, contro uomini di destra e di sinistra disperatamente uniti in un’arroccata autodifesa, la mia candidatura ha ottenuto un successo straordinario a Sessa e in tutta la provincia di Caserta. Questa campagna ha dimostrato che si possono rompere vecchi schemi e alimentare un nuovo modo di fare politica”. Da questo dipenderà il futuro del Pd di Terra di Lavoro: le regionali saranno l’occasione per avviare un reale rinnovamento della classe dirigente dem oppure saranno l’ennesimo campo di battaglia per difendere con ogni mezzo trentennali rendite di posizione? Diciamolo fuori dai denti: il Pd casertano sarà il partito che dà spazio e fiducia a giovani come Schiavone o continuerà a essere il partito di dinosauri dalla prima Repubblica come Gennaro Oliviero? Non è una questione personalistica. È un tema politico che Elly Schelin dovrà mettere al centro delle prossime regionali nella scelta dei candidati. A Caserta non dovrebbe risultare difficile per i vertici nazionali preferire il sorriso sincero di Massimo Schiavone al ghigno beffardo di Gennaro Oliviero. E che diamine.
Mario De Michele