Mamma e papà verso la separazione. Tre figli minorenni che ne soffrono. Uno di loro minaccia di lanciarsi dal balcone di casa. Il caso finisce all’attenzione dei servizi sociali comunali. Intervengono anche i carabinieri. Quella di ieri è stata una giornata infernale per una famiglia di Orta di Atella e per le istituzioni locali. Il minore che ha minacciato l’insano gesto è stato ascoltato dagli assistenti sociali. Disposto il trasporto al Santobono di Napoli per una perizia psichiatrica e avviato l’iter per l’affidamento temporaneo in una struttura di accoglienza per minori. A quel punto si è scatenato il caos. La madre ha cercato di aggredire gli assistenti sociali. Nel frattempo sono giunti al municipio i familiari della donna. Urla, spintoni, schiaffi andati a vuoto. Nella confusione il minore ha raggiunto il balcone della casa comunale e ha di nuovo minacciato di lanciarsi nel vuoto. Per fermarlo è intervenuto il sindaco Antonino Santillo. Presenti anche l’assessore alle Politiche sociali Pasquale Pellino e altri amministratori. La più esagita la madre del ragazzo. Per lei è scattato il trattamento sanitario obbligatorio. Mentre il minore è stato accompagnato in ambulanza di nuovo al Santobono alla presenza del padre. Non sappiamo se è stato ricoverato o se il genitore ha firmato per le dimissioni. Anche per gli altri due minorenni gli assistenti sociali hanno ritenuto necessario il trasferimento nella struttura di accoglienza. Ma i parenti si sono opposti e hanno impedito che raggiungessero il centro. Molto probabilmente il padre li ha condotti a casa. La situazione si è protratta fino all’una di notte. Un incubo lunghissimo. Sono in corso le indagini dei carabinieri per accertare eventuali responsabilità dei genitori. Una tragedia familiare che è soltanto uno spaccato della bomba sociale che è diventata la città.
A lanciare l’allarme è proprio l’assessore Pellino: “Abbiamo bisogno dell’aiuto delle istituzioni, da soli non ce la facciamo. Stiamo producendo il massimo nell’Ambito C6 ma la situazione è molto difficile. Con la carenza di personale è diventato impossibile gestire i servizi essenziali. Non serve fare i salti mortali. Paghiamo a caro prezzo – osserva Pellino – la carenza di programmazione degli ultimi anni. Con una situazione sociale esplosiva abbiamo a disposizione un solo assistente sociale. A ottobre ne arriveranno dall’Ambito altri tre, ma di questo passo non si può andare avanti. Nonostante le gravose difficoltà abbiamo preso in carico 1.250 famiglie, beneficiarie dell’assegno inclusione, ma fronteggiare un tasso di povertà record è impossibile. Mi dispiace – conclude l’assessore Pellino – che gli assistenti sociali, che cercano solo di fare il proprio dovere, siano oggetto di violenza. Non si può lavorare in queste condizioni”.
Mario De Michele