Proseguiamo nel nostro “giro” di interviste sulla nomina del nuovo esecutivo e sui primi passi della coalizione civica. Oggi tocca a Mauro Baldascino, candidato sindaco del centrosinistra. Il consigliere di minoranza demolisce la maggioranza con giudizio senza appello. D’altro canto auspica una maggiore armonia nel centrosinistra, un raggruppamento che finora si è dimostrato soltanto un cartello elettorale.

Che giudizio dà sulla giunta varata dal sindaco Franco Matacena?
“Matacena, durante e dopo la campagna elettorale, ha creato molte aspettative. Aveva annunciato di aver chiesto alle sue liste nomi di assessori di alto profilo tecnico. Forse è stato troppo ottimista o velleitario nelle sue esternazioni. Sicuramente le aspettative non sono state soddisfatte. Non c’è riuscito perché la sua coalizione non ha condiviso la sua linea. I nomi degli assessori, tra discendenti di ex sindaci e personaggi cui si dovevano pagare delle cambiali elettorali, sono la diretta continuità delle amministrazioni di centrodestra che hanno devastato la casa e le casse comunale degli ultimi vent’anni. Tutt’altro che “novità armonica” che va oltre le passate stagioni, come aveva annunciato. Una palese bugia elettorale. Ad aggravare la situazione, c’è anche l’anomala distribuzione delle deleghe, che sembrano rispondere più ai diktat delle varie fazioni, che all’esigenza di governare seriamente aspetti importati della città. Ad esempio, la trasformazione digitale della macchina comunale, fondamentale per fornire servizi più rapidi, meno costosi e migliori, è delegata, con nomi diversi, ad almeno tre assessori. La stessa cosa succede per edilizia scolastica, pubblica istruzione e programmazione scolastica. Aspetto le linee programmatiche del sindaco per capirne il senso”.

Se fosse stato al posto del primo cittadino chi avrebbe escluso senza pensarci due volte?
“Non mi trovo al suo posto, per fortuna. Non è una questione solo di nome. Le scelte politiche che ha fatto, mostrano una diretta continuità della sua giunta con il peggio delle amministrazioni di centrodestra. C’era poi una questione di opportunità. Sono un garantista e mi auguro che su alcune vicende giudiziarie si faccia presto luce. Ma le uscite dell’opposizione avrebbero dovuto invitare il Sindaco a riflettere sul fatto che la vita dell’amministrazione non può essere condizionata dalla spada di Damocle di potenziali rinvii a giudizio. Un po’ di cautela l’avrei praticata. Avrei invece creato un assessorato con deleghe specifiche alla prevenzione e del contrasto alle mafie, alla corruzione e all’evasione/elusione fiscale, come richiesto dall’Appello di Libera e Avviso pubblico, che mi sembra il Sindaco avesse sottoscritto”.

La composizione dell’esecutivo fa presagire uno scenario con Matacena “ingabbiato” dalla maggioranza?
“Non penso che il termine “ingabbiato” sia appropriato, perché fa immaginare che sia stato imprigionato. Ritengo, invece, che il Sindaco, per quieto vivere, si sia accontentato di poco. Nei lunghi trenta giorni di trattative a Matacena è stato concesso di avere un assessore di sua fiducia ed alcune deleghe su temi per lui caratterizzanti. Il sindaco si è messo ai margini. Forse pensa che il tenere per sé il cordone della borsa, con l’assessorato al bilancio, gli permetta di poter contare di più, rispetto quello che attualmente ha potuto”.

Che tipo di opposizione farà il centrosinistra in consiglio e sul piano politico?
“Mi piacerebbe che si possa lavorare a consolidare il centrosinistra ad Aversa, recuperando i tanti cittadini che sono rimasti delusi negli anni da un certo modo di fare politica litigioso e poco affidabile. Vanno recuperate sensibilità, competenze e professionalità, su temi concreti e per la costruzione di una visione di città sostenibile. Il finto civismo guidato da Matacena difficilmente potrà diventare proposta politica seria. Serve un’analisi su come rilanciare un progetto politico per l’alternativa, che promuova la partecipazione dei giovani e metta al centra la cura dei beni comuni. La nostra opposizione in consiglio comunale dovrebbe essere funzionale a questa proposta di alternativa e spero cresca lo spirito di squadra in questa direzione, pur nella legittima voglia di autonomia e protagonismo delle diverse forze politiche di centrosinistra”.

Mario De Michele

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