Rispondendo “all’offerta degli Stati Uniti e dei mediatori”, l’ufficio del premier israeliano Benyamin Netanyahu ha annunciato che Israele invierà una delegazione a Doha o al Cairo il 15 agosto per concordare i dettagli del quadro del cessate il fuoco a Gaza formulato da Egitto, Stati Uniti e Qatar. E’ “importante… raggiungere rapidamente” un accordo sulla liberazione degli ostaggi a Gaza: lo ha detto il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant. L’esercito israeliano ha confermato l’avvio di una nuova operazione di terra a Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale, in seguito a informazioni di intelligence che indicano “la presenza di terroristi e infrastrutture terroristiche nella zona”. L’Idf ha affermato che le truppe stanno combattendo Hamas sia sopra che sotto terra. L’esercito ha dichiarato che contemporaneamente i combattimenti continuano anche a Rafah e nell’area del corridoio Netzarim, nel centro della Striscia. Idf, razzi lanciati dal Libano, 2 colpiscono Kiryat Shmona Nelle ultime ore sono stati lanciati più di 15 razzi dal Libano verso la zona di Kiryat Shmona, la maggior parte è stata intercettata ma due hanno colpito la città israeliana, ha riferito l’esercito israeliano. Hamas ha chiesto il rilascio di Marwan Barghouti e dei capi delle fazioni palestinesi nella prima fase dell’accordo per la liberazione degli ostaggi israeliani e il cessate il fuoco a Gaza. Lo riferisce la rete in lingua araba Sky news affermando che “la richiesta è stata accetta e sostenuta dagli Usa e dai mediatori di Egitto e Qatar. Inoltre, riporta Sky news, secondo Hamas è accettabile che Barghouti governi la Giudea, Samaria (Cisgiordania) e Gaza alla fine della guerra. L’Iran potrebbe riconsiderare la portata e la forma della rappresaglia pianificata contro Israele dopo l’assassinio del leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, ma è improbabile che si lasci scoraggiare dall’assenza di un sostegno esplicito da parte degli Stati musulmani ad una sua risposta militare. Lo hanno riferito alcune fonti al Guardian, secondo cui altri Paesi islamici non stanno apertamente sostenendo la risposta militare di Teheran e sembra probabile un’azione più mirata. Il ministro degli Esteri libanese Abdullah Bou-Habib ha rilasciato una dichiarazione insolita, rilanciata dai media israeliani, dopo un incontro con il primo ministro Najib Mikati, in cui ha chiesto “il rilascio degli ostaggi detenuti a Gaza e il cessate il fuoco”. Bou-Habib ha detto che il “Libano sostiene gli appelli di Usa, Egitto e Qatar a riprendere i colloqui il 15 agosto”. Secondo lui “i palestinesi a Gaza, i sequestrati e le loro famiglie stanno soffrendo molto, bisogna aiutarli”. “Il governo libanese ritiene che sia giunto il momento di agire con decisione e che non vi sia spazio per ulteriori ritardi”, ha affermato.