Alcune telecamere che si trovano negli avamposti italiani di due basi di Unifil sono state distrutte da colpi di armi portatili. L’episodio – a quanto apprende l’Ansa – sarebbe avvenuto alla base di Naqura, dove il luogo sarebbe stato preso di mira dall’esercito israeliano. Secondo quanto riferiscono le fonti, non ci sono militari italiani tra i feriti. Nella riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, gli Stati Uniti hanno chiesto a Israele di affrontare con urgenza le “condizioni catastrofiche” tra i civili palestinesi nella Striscia di Gaza assediata e smettere di “intensificare la sofferenza” limitando la consegna degli aiuti. E il Consiglio di Sicurezza ha diffidato Israele dal mettere al bando l’Agenzia Onu per i profughi palestinesi (Unrwa), sul cui funzionamento si basa la macchina degli aiuti. Nella notte, bombardamenti israeliani sul Libano e su Gaza hanno ucciso almeno 7 persone. Israele intensifica i preparativi per una risposta militare significativa contro l’Iran. Le azioni potrebbero includere raid aerei e operazioni sotto copertura. Il ministero della salute libanese ha riferito che Israele ha ucciso oggi nella valle della Bekaa 4 persone e ne ha ferite 17. L’attacco aereo è avvenuto nella cittadina di Karak. Le immagini televisive in diretta dal luogo del raid mostrano due palazzine distrutte e una strada ricoperta di macerie. “Un’altra linea è stata pericolosamente superata in Libano: i colpi delle Idf sui peacekeeper dell’Onu la cui localizzazione è nota. Condanniamo questo atto inammissibile, per il quale non c’è giustificazione. L’Ue ribadisce il suo pieno sostegno all’Unifil, alla sua missione e alle sue truppe autorizzate dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”. Lo ha scritto su X l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell.

“Già dalle prime ore di questa mattina ho contattato il Ministro della Difesa Israeliano, Yoav Gallant, per protestare con lui e ricordargli in modo fermo che quanto sta avvenendo nei pressi delle basi italiane di Unifil nel Sud del Libano e, in generale, verso il contingente Unifil a partire dagli spari contro il quartier generale di Unifil è, per me e per il governo italiano, inaccettabile”. Lo scrive in una nota il ministro della Difesa, Guido Crosetto. “Anche se ho ricevuto garanzie sulla massima attenzione alla sicurezza del personale militare ho ribadito che deve essere scongiurato ogni possibile errore che possa mettere a rischio i soldati, italiani e di Unifil – prosegue Crosetto -. Nell’ambito delle mie prerogative, oggi pomeriggio, ho convocato anche l’ambasciatore di Israele in Italia con cui ho fermamente protestato chiedendogli di rappresentare formalmente al Ministro della Difesa ed al Capo delle Forze Armate Israeliane che quanto sta accadendo nel Sud del Libano, verso il contingente, il quartier generale e, in particolare, verso le basi italiane di Unifil non è assolutamente ammissibile, oltre che in netto contrasto al Diritto Internazionale e in aperta violazione della Risoluzione 1701”. Israele sta “deliberatamente prendendo di mira” le strutture sanitarie di Gaza. Lo ha affermato in una dichiarazione la Commissione internazionale indipendente d’inchiesta delle Nazioni Unite che accusa lo Stato ebraico di “crimini contro l’umanità”. “Israele ha perpetrato una politica concertata per distruggere il sistema sanitario di Gaza”, viene spiegato.

“Ogni attacco deliberato alle forze di peacekeeping è una grave violazione del diritto umanitario internazionale e della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza”. È quanto si legge in una nota di Unifil, la forza di peacekeeping delle Nazioni Unite in Libano, dopo che due caschi blu sono stati feriti a seguito di un’operazione dell’esercito israeliano. “Stiamo monitorando queste questioni con l’Idf”, fa sapere Unifil che definisce “deliberato” l’attacco delle forze israeliane. “Ricordiamo alle Idf e a tutti gli attori i loro obblighi di garantire la sicurezza e la protezione del personale e delle proprietà delle Nazioni Unite e di rispettare l’inviolabilità dei locali delle Nazioni Unite in ogni momento”, scrive Unifil. “I peacekeeper dell’Unifil sono presenti nel Libano meridionale per supportare un ritorno alla stabilità sotto il mandato del Consiglio di sicurezza – aggiunge la forza Onu – ogni attacco deliberato alle forze di peacekeeping è una grave violazione del diritto umanitario internazionale e della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza. Stiamo monitorando queste questioni con l’Idf”.

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