Il generale Roberto Vannacci sarà processato. Lo ha deciso il gip del tribunale militare di Roma, che ha respinto la richiesta di archiviazione che la procura aveva formulato nei confronti dell’eurodeputato della Lega. Il giudice dunque non concorda con i pubblici ministeri: secondo il magistrato infatti Vannacci potrebbe aver diffamato un militare in un passaggio del libro “Il mondo al contrario”. Il generale Roberto Vannacci sarà processato. Lo ha deciso il gip del tribunale militare di Roma, che ha respinto la richiesta di archiviazione che la procura aveva formulato nei confronti dell’eurodeputato della Lega. Il giudice dunque non concorda con i pubblici ministeri: secondo il magistrato infatti Vannacci potrebbe aver diffamato un militare in un passaggio del libro “Il mondo al contrario”. Tuttavia in quell’occasione avevano dato mandato ai pm di indagare su possibili diffamazioni commesse da Vannacci nel testo. I pubblici ministeri lo hanno fatto, e hanno ritenuto che non vi fosse un reato, dunque hanno chiesto l’archiviazione anche di questa inchiesta. Una domanda non accolta dal gip che adesso ha sollecitato l’imputazione coatta. Del resto secondo il diritto militare anche le diffamazioni sono perseguibili d’ufficio, non come nel diritto penale dove occorre sempre una denuncia. Entro dieci giorni dunque i pm dovranno rispettare quanto indicato dal gip. “Rispetto, ma non concordo con la decisione del Giudice nella parte in cui ha ravvisato nelle contestate pagine del libro un intento diffamatorio nei confronti di uno specifico militare che, sia detto per inciso, non viene indicato per nome e che non ha mai presentato denuncia al riguardo – spiega l’avvocato di Vannacci, Giorgio Carta – Pertanto, affronteremo le ulteriori fasi del procedimento con la serenità che deriva dalla fiducia nei giudici militari e dal fatto che la stessa Procura militare aveva escluso la sussistenza di qualsiasi reato nelle pagine del libro”, conclude il legale.