Solita e routinaria rievocazione nostalgica, il ricordo della marcia delle camicie nere su Roma: la sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti (FdI) sui social cerca di trattenersi buttandola sul calcistico ma poi alla fine non si trattiene e cita il “fascismo immenso e rosso”, parole di Robert Brasillach, scrittore francese collaborazionista dei nazisti. Uno che nel 1941, per intenderci, scriveva cose del genere: «Bisogna risolvere il problema ebraico, perché l’ebreo è lo straniero, è il nemico che ci ha spinti alla guerra ed è quindi giusto che paghi». Frassinetti, storica esponente missina poi di An e FdI a Milano, è sempre in prima fila quando si tratta ad esempio di commemorare i caduti della Repubblica di Salò. La veste istituzionale purtroppo anche quest’anno non le ha permesso di esprimersi liberamente. Lo scrive lei stessa nei commenti sotto al post, a chi le fa notare che la data di ieri era appunto “speciale” e non tanto legata al Milan: «C’è chi di lavoro mi spia Facebook con la lente di ingrandimento…». Insomma, tocca contenersi, anche se il riferimento a Brasillach è scappato. Del resto di estremismo nero la sottosegretaria se ne intende. Ad esempio conosce bene la Corte dei Brut di Gavirate, in provincia di Varese. Un ristorante e centro culturale crocevia del nazifascismo esoterico, con un legame speciale con Alexander Dugin, l’ideologo russo considerato uno degli ispiratori di Vladimir Putin. Lì, alla Corte, Dugin è stato più volte ospite, sia in presenza che in incontri da remoto. Pietro Pedretti, la cui famiglia è proprietaria del locale, è il compagno di vita di Frassinetti. Alla cascina varesina anche per ragioni familiari è di casa Rainaldo Graziani, cognato di Pedretti nonché figlio di Clemente, fondatore di Ordine nuovo morto in Paraguay, dov’era scappato, il quale teorizzò lo stragismo eversivo neofascista. Inoltre Frassinetti, un passato da dirigente nel Fronte della Gioventù milanese – dove non di rado l’antiamericanismo era una virtù, lei capeggiava l’area filo-araba – negli ultimi anni ha sempre sostenuto l’attività di Lealtà e Azione, altro gruppo neonazista con un certo radicamento in Lombardia e molto vicino anche alla Lega. Quanto a Brasillach, caporedattore di una rivista che in Francia pubblicava dati segnaletici e recapiti di ebrei, di esponenti della Resistenza e di oppositori politici, così da rendere più agevole la cattura da parte dei nazisti, fu condannato a morte nel 1945. Giano Accame nel 1990 scrisse un libro intitolato Fascismo immenso e rosso, proprio come omaggio all’autore francese e dove si offriva una prospettiva ibrida fra rosso e nero. Chissà se alla fine, sia Accame che Brasillach, non finiscano sui banchi di scuola. Garantisce la sottosegretaria.
Le reazioni della politica
Le parole di Frassinetti riportate da Repubblica non potevano non scatenare la polemica politica. “La sottosegretaria non è nuova a simili uscite, mai smentite e il problema c’è tutto tutto: può un grande paese come l’Italia avere una sottosegretaria all’istruzione palesemente e orgogliosamente fascista? E può citare un fascista distintosi per antisemitismo? La risposta, non solo per noi, per il rispetto che si deve alla Repubblica, alle vecchie e nuove generazioni, è no”, dicono i senatori del Pd della Commissione Istruzione e Cultura Cecilia D’Elia, capogruppo, Andrea Crisanti, Enza Rando e Francesco Verducci. Concetto ribadito dal senatore dem Dario Parrini, Irene Manzi (responsabile scuola del Pd) e Claudia Zanella (Avs).
Mentre l’europarlamentare di Forza Italia Fulvio Martusciello, senza fare riferimenti specifici, commenta così: “Sfigati quelli che parteciparono alla marcia su Roma e sfigati quelli che ancora oggi la rievocano. È stata una delle pagine più tristi e inutili della storia italiana, antidemocratica e violenta”.
La sottosegretaria parlando con Adnkronos prova a minimizzare: “Mi sembra una tempesta in un bicchier d’acqua. Chiedo scusa se ho urtato la sensibilità di qualcuno, ma non volevo. Il mio era un post calcistico e nei commenti rispondo con una battuta, probabilmente infelice”.