Dopo l’ammutinamento nella prima convocazione di lunedì scorso con la mancanza del numero legale, oggi in seconda battuta il civico consesso si è svolto e si è concluso con l’approvazione dei due punti all’ordine del giorno. L’assemblea ha dato il via libera a due delibere di giunta da ratificare in assise. Numerosi i consiglieri assenti, tutti per motivi di lavoro e personali, almeno così sono state giustificate le defezioni. Non hanno risposto all’appello Mena Capasso, Antonio Chianese, Anna Cirillo, Raffaele Lampano e Imma Liguori. Desaparecidos anche Antonio Sorvillo e Nicola Margarita di Fare Democratico per Orta Verde. Forse in questo caso le poltrone vuote sono dipese da motivi politici. Se gli argomenti all’odg sono passati senza colpi di scena a tenere banco è stato l’atteggiamento di Giuseppe Massaro. A parere di quasi tutti i consiglieri comunali il presidente dell’assise si è comportato in modo antidemocratico e scomposto. Massaro ha impedito di parlare a Nicola Russo, Ciro Palladino e Giovanna Migliore che avevano chiesto di intervenire. I primi due sono stati bruscamente interrotti. La consigliera di Svolta Civica è riuscita a malapena a completare il suo intervento. A suscitare sconcerto e indignazione è stato anche il modo, “che ancor m’offende” direbbe Dante, con il quale Massaro ha “redarguito” Russo, Palladino e Migliore. Al punto che quest’ultima con tono educato e civile ha fatto notare al timoniere dell’assemblea “la necessità di far parlare i consiglieri per favorire il dibattito democratico”. Massaro invece ha adottato la linea dura: “Si può intervenire soltanto sui punti all’ordine del giorno, punto”. Visibilmente alterato, il presidente del consiglio ha perso il controllo appena si pronunciava il suo nome o si criticavano i suoi comportamenti. Massaro è stato intransigente con Ciro Palladino: “Non puoi parlare!”. Al consigliere non è rimasto altro da fare che pretendere dal segretario comunale di mettere a verbale che “gli è stato impedito di parlare da presidente dell’assise”. Non è andata meglio a Nicola Russo. Il capogruppo della confederazione degli undici è stato bruscamente zittito perché ha avuto la “colpa” di chiedere maggiore condivisione sugli atti amministrativi. Russo ha inoltre sottolineato che per la conferenza dei capigruppo “serve un atteggiamento più inclusivo”. All’ultima conferenza erano assenti tre membri su quattro. Nonostante ciò Massaro ha convocato la seduta consiliare. Perché Massaro ha imbavagliato i consiglieri? Che motivo c’era di impedire a tre rappresentanti del popolo di dire la loro sul delicato momento politico-amministrativo che sta vivendo la città? Non c’è regolamento consiliare che tenga rispetto alla supremazia democratica del civico consesso. Per non tacere dell’atteggiamento “aggressivo” della massima carica del consiglio. Ai limiti dell’intimidazione, almeno così è stata percepita dai componenti dell’assise zittiti in modo poco istituzionale, per usare un eufemismo. In consiglio si respirava un’aria pesante in un clima di terrore. Pure uno come Antonino Santillo che ingoia rospi grandi come elefanti si è sentito in dovere di intervenire per invitare Massaro a dare la parola ai consiglieri. Ovviamente il timoniere del civico consesso non ha tenuto conto della richiesta del sindaco, come se fosse arrivata dall’ultimo dei cittadini. Il comportamento di Massaro ripropone un problema che prima o poi l’amministrazione dovrà affrontare: il numero uno dell’assise si è schierato nella contesa tra le due confederazioni formatesi in aula, spogliandosi del suo ruolo “super partes”. A ciò si aggiunge una conduzione dei lavori consiliari irriguardosa nei confronti di alcuni membri dell’assise. Quanto potrà durare questa inaccettabile situazione? Per quanto ancora Santillo coprirà le spalle a Massaro? L’asse con il presidente del consiglio indebolisce il sindaco, soprattutto in una fase determinante per la formazione della nuova giunta. Come annunciato da Italia Notizie, Orta al Centro ha ribadito il “no” al rimpasto: “Bisogna dare la possibilità agli assessori di amministrare e dopo due anni e mezzo, in base ai risultati raggiunti, si può ragionare dell’esecutivo”. Ma Santillo ha già trovato l’accordo con la confederazione degli undici. Nel suo schema un posto spettava al movimento dell’ex sindaco Andrea Villano. Ora si è liberata un’altra casella. Saranno confermati gli assessori Tonino Russo, Pasquale Pellino e Annalisa Cinquegrana. Quest’ultima è in quota Santillo-Piccirillo, al confine tra Orta di Atella e Succivo. In pole c’è Eduardo Indaco per Svolta Civica. Ma il suo ingresso nell’esecutivo dipende dall’accordo sulle quote rosa con Ferdinando D’Ambrosio di Fare Democratico per Orta Verde. Se entra Indaco, D’Ambrosio dovrà fare un passo indietro e indicare una donna. Se il leader di Fare Democratico per Orta Verde si impunta la grande alleanza va in seria difficoltà. Poi c’è un tema di natura politico-amministrativo: senza Orta al Centro in giunta si formerebbe di fatto una maggioranza e un’opposizione. Per non rendere traballante la sua poltrona Massaro lascerebbe annegare Villano e company senza pensarci su due volte e si schiererebbe con la maggioranza. Con il presidente del consiglio e Salvatore Del Prete Magò a spadroneggiare nell’amministrazione la scelta di Orta al Centro di restare fuori dai giochi potrebbe risultare lungimirante. Ora perde due assessori. Poi si riabilita nell’opinione pubblica. Meglio una gallina domani che un uovo oggi.
Mario De Michele
L’INTERVENTO DI NICOLA RUSSO
È inutile chiarire che le assenze di oggi in quest’assise di alcuni consiglieri della confederazione formata da 11 consiglieri sono giustificate, in modo tale da invitare qualcuno di evitare di strumentalizzare in maniera ridicola circa la tenuta della compattezza della stessa. Annuncio voto favorevole su entrambi i punti all’O.D.G. per senso di responsabilità, così come per senso di responsabilità siamo presenti oggi in 2^ convocazione pur non essendoci nessuna scadenza imminente, se non tra qualche giorno. Sia ben chiaro, però, al Presidente del Consiglio e al Sindaco che il mio gruppo non tollera e non tollererà più circostanze del genere cioè: un consiglio comunale convocato in maniera irrituale, soprattutto scorretto sotto l’aspetto democratico, istituzionale e politico. Mi sia consentita una battuta ironica sul caso, ma consigli comunali convocati dopo che 3 capigruppo su 4 non si presentano in conferenza di capigruppo, bisogna studiare bene e verificare se succede la stessa cosa in Sud Corea… Ho i miei dubbi che accada qualcosa di simile. Siamo consapevoli, che la nostra presenza sana e legittima sia servita, ma sia chiaro fino in fondo che le variazioni di bilancio, ovvero delibere di giunta fatte con i poteri preventivi dei consiglieri comunali, devono essere deliberate dall’esecutivo previo un’adeguata informazione ai capigruppo dei gruppi consiliari con riunioni preventive indette dal Sindaco ancorché dagli assessori al ramo. Rivendico come consigliere comunale prima e come capogruppo poi di voler essere protagonista e di poter condividere successivamente con il gruppo che ho l’onore di rappresentare, le fasi di atti amministrativi e di spessore politico come quelli oggi all’O.D.G. Non trovo in verità, e chiedo il vostro aiuto, una norma nazionale, regionale, regolamentare che assegna o impone al consigliere comunale di essere ridotto ad alzare solo la mano e ratificare delibere del genere. Ricordo a me stesso che le responsabilità finali di tipo politico, penale e contabile sono in capo al consiglio comunale.
Ripeto, non si deve abusare della pazienza e del senso di responsabilità, pertanto, ci auguriamo che nel futuro i percorsi saranno diversi e più partecipativi. Vado in conclusione con un pensiero condiviso politicamente dal gruppo che rappresento, anche se non è il contesto per fare riflessioni e valutazioni sulla verifica politica in corso che sta seguendo un percorso strano che francamente a noi non piace per nulla. Prendiamo atto che nonostante ci sia stata una richiesta più di un mese fa da parte degli assessori di rassegnare le dimissioni in maniera non formale nelle mani del sindaco, in parte non si è verificato, per cui prendendone atto crediamo che allo stato attuale non è possibile alcuna sintesi politica con i relativi gruppi di appartenenza. Ci limitiamo per ora a notificare al sindaco che quanto prima offriremo una soluzione definitiva sia sotto l’aspetto programmatico che di assetto di governo.
NICOLA RUSSO
GRUPPO ORTA PROSPETTIVA FUTURA
L’INTERVENTO DI CIRO PALLADINO
Ho ampiamente riflettuto se esporre in assise e portare all’attenzione di tutti quello che è il mio pensiero personale su quanto accaduto all’ultimo consiglio del 17.09. u.s. Ho ampiamente riflettuto perché temevo fosse una personale visione della realtà distorta unicamente dal fatto di non aver appieno compreso l’intervento dei colleghi consiglieri. Purtroppo ho dovuto ricredermi e dare ragione a quelle che erano e sono le mie perplessità. Ho letto e riletto più volte l’intervento del Consigliere Colella e puntualmente mi sono soffermato su alcuni passaggi che ritengo vadano discussi proprio qui in Consiglio comunale, massima espressione di democrazia. Per non incorrere in errori – allego al mio intervento anche quello del Consigliere Collela – mi permetterò di leggerli:
pag.1: 1) …per tali ragioni, suggeriamo di individuare così come previsto in pianta organica un nuovo responsabile finanziario di alta qualificazione che possa seguire esclusivamente le sfide di bilancio, lasciando il settore dei tributi ad altro responsabile di elevata qualificazione…;
pag. 2: …Già nell’ultimo comunicato in cui, a seguito della presa d’atto che si andavano formando aggregazioni in seno al Consiglio Comunale, anche i nostri Consiglieri Comunali e parti politiche hanno iniziato a guardarsi intorno e come sappiamo i movimenti politici “Orta al Centro”, “Orta sul Serio” unitamente ai consiglieri comunali Tiziana Dirasco e Gennaro Colella hanno deciso di condividere un percorso politico-amministrativo comune costituendo una confederazione tra gruppi consiliari e singoli consiglieri con l’obiettivo di una scelta condivisa sui principali temi politici/amministrativi che interessano la città.
Mai intervento è risultato più chiaro sulle posizioni espresse dai gruppi politici “Orta al Centro” e “Orta sul Serio” e dai consiglieri Tiziana Dirasco e Gennaro Collela. Questo intervento è allegato al verbale della seduta consiliare del 17.09.2024 e ne forma parte integrante. Dalla lettura del verbale, non è emerso alcun ulteriore riscontro.
Ricordo a me stesso che il verbale assolve ad una funzione di mera certificazione dell’attività dell’organo deliberante (v. T.A.R. Lazio, I, 10 ottobre 1991, n.1703). Tale strumento “… ha l’onere di attestare il compimento dei fatti svoltisi al fine di verificare il corretto ‘iter’ di formazione della volontà collegiale e di permettere il controllo delle attività svolte. D’altra parte deve aggiungersi che il verbale della seduta di un organo collegiale, quale il consiglio comunale, costituisce atto pubblico che fa fede fino a querela di falso dei fatti in esso attestati” (conforme Consiglio di Stato, Sez.IV, 25/07/2001, n.4074).
La lettura ed approvazione del verbale da parte del collegio deliberante non hanno lo scopo di rinnovare la manifestazione di volontà dell’organo collegiale, a suo tempo validamente espressa, ma solo quello di verificarne e controllarne la rispondenza con la trascrizione e documentazione fattane dal segretario, cioè da un organo estraneo al consiglio, nel verbale. Infatti, la manifestazione di volontà del consiglio comunale necessita, ad substantiam, di una esternazione costituita dal processo verbale, redatto dal segretario dell’ente, il quale pone in essere, mediante la verbalizzazione, un’attività strumentale di documentazione dell’atto (T.A.R. Friuli Venezia Giulia, 26 settembre 1984, n.278).
Se il Consigliere Colella ha ritenuto di menzionare nel proprio intervento il gruppo politico “Orta Sul Serio”, va da sé che ha inteso menzionare, a parere dello scrivente, il Presidente del Consiglio, espressione, l’ultima, proprio del gruppo politico “Orta sul Serio”.
Certo il Presidente potrebbe dire di non aver sottoscritto il documento di cui all’intervento del consigliere Colella e allora mi chiedo: perché il Consigliere Colella abbia ritenuto di menzionarlo? Perché chi ha redatto il documento, addirittura, abbia ritenuto di riportare in calce il nome Giuseppe Massaro, ponendolo all’inizio dei nomi sottoscrittori? E perché poi il Presidente Giuseppe Massaro non lo ha firmato? Veda caro Presidente, Lei non ha mai sottoscritto quel documento ed è vero ma è altrettanto vero che non lo ha neppure mai disconosciuto, non ha mai contestato l’inserimento del suo nome e del suo gruppo in quel documento e non ha mai ancor di più ritenuto di convocare i consiglieri successivamente per i legittimi chiarimenti del caso. Mi posso permettere di dirLe, giuridicamente parlando, che per disconoscere un documento, una scrittura, è sempre necessaria una impugnazione specifica e determinata, che contesti chiaramente l’autenticità della stessa, e che non lasci dubbio alcuno sulla sua interpretazione. Tutto questo non è avvenuto. Vado concludendo entrando nel merito delle dichiarazioni di cui all’intervento, vero fulcro della presente discussione. Un Presidente del Consiglio Comunale che apertamente dichiara “suggeriamo di individuare così come previsto in pianta organica un nuovo responsabile finanziario di alta qualificazione” e cosa ancora più grave che prenda posizione in una “contesa politica”, affermando di costituirsi in confederazione con altri gruppi e consiglieri, sia nell’esercizio della funzione presidenziale che quale esponente di un partito politico presente in consiglio, ha difatti svilito il proprio ruolo facendo venir meno quelle esigenze di tutela della stabilità della carica istituzionale rispetto a possibili arbitri delle altre forze partitiche. Non spetta a me solamente ma credo all’intero consiglio invitare il Presidente a ragionare sulla propria posizione e sul ruolo che ricopre. Accettiamo critiche, rilievi e dubbi ma ciò che non accettiamo è che il ruolo del Consigliere Comunale e di ogni altro rappresentante dei cittadini sia svilito e frainteso in nome di una demagogia subdola sempre crescente in danno alla democrazia.
IL CONSIGLIERE COMUNALE CIRO PALLADINO