La Camera preliminare I della Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il premier israeliano Benyamin Netanyahu e l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant nell’ambito della guerra a Gaza. La Camera ha emesso mandati di arresto per Netanyahu e Gallant «per crimini contro l’umanità e crimini di guerra commessi almeno dall’8 ottobre 2023 fino ad almeno il 20 maggio 2024, giorno in cui la Procura ha depositato le domande di mandato di arresto», riferisce una nota parlando di «un attacco diffuso e sistematico contro la popolazione civile di Gaza». I Paesi Bassi eseguiranno il mandato d’arresto della Corte penale internazionale contro il premier israeliano Benyamin Netanyahu, l’ex ministro della Difesa Yoav Gallant e il leader di Hamas Deif (che Israele ritiene però di aver ucciso). Lo ha detto il ministro degli Esteri olandese Caspar Veldkamp. «I Paesi Bassi collaborano pienamente con la Cpi», ha affermato il ministro, citato dall’agenzia Anp. I 124 Stati che aderiscono alla Cpi hanno l’obbligo di eseguire i mandati di arresto sul loro territorio, qualora Netanyahu o Gallant si recassero in questi Paesi, rendendo di fatto quasi impossibile per loro viaggiare all’estero.

«Io ritengo che la sentenza della Corte penale internazionale sia sbagliata» ma se Benyamin Netanyahu e Yoav Gallant «venissero in Italia dovremmo arrestarli perché noi rispettiamo il diritto internazionale». Lo afferma il ministro della Difesa, Guido Crosetto, durante la puntata di Porta a Porta in onda stasera su Raiuno. «Penso che hanno fatto una sentenza che ha messo sullo stesso piano il presidente israeliano e il ministro della Difesa con chi ha organizzato e guidato l’attentato che ha massacrato e rapito persone in Israele – sottolinea -. Cioè quello per cui è partita la guerra. Sono due cose completamente diverse». «Da una parte c’è un atto terroristico e dall’altra c’è un Paese che, a seguito di quest’atto, cerca di estirpare un’organizzazione criminale terroristica – ha aggiunto Crosetto -. Poi se vogliamo giudicare come si è mossa a Gaza, quanto della forza usata fosse necessaria o quante linee rosse siano state superate è un altro discorso. Non penso che la Corte penale internazionale dovesse intervenire con questa sentenza a tre». «Aderendo noi alla Corte penale internazionale – ha ribadito il ministro – dovremmo applicare le disposizioni e se venissero in Italia Netanyahu e Gallant dovremmo arrestarli. Non per decisione politica ma per applicazione di una normativa internazionale».

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