Dopo la simbolica occupazione di ieri sera a Porta di Massa, i collettivi studenteschi della città, ancora in presidio nell’ateneo federiciano, rilanciano l’opposizione al disegno di legge definito «liberticida». Uniti nella rete No Ddl Sicurezza “A pieno regime”, un centinaio di studenti, attivisti della galassia dell’estrema sinistra partenopea, volontari di realtà del terzo settore e sindacalisti si sono radunati questo pomeriggio nel dipartimento di studi umanistici e lettere della Federico II di Napoli per promuovere, attraverso una partecipata assemblea regionale, la partecipazione al corteo nazionale di Roma del prossimo 14 dicembre. «Fermiamo il Ddl Paura» si legge su un grosso striscione affisso nel chiostro universitario. Mentre in tanti continuano ad arrivare in Aula Magna dove si svolge l’incontro.
Il provvedimento, al vaglio in commissione Giustizia al Senato dopo il via libera della Camera dello scorso 18 settembre, sta suscitando difatti da mesi numerose critiche per le misure severe destinate a chi blocca i cantieri delle così dette grandi opere e le strette alle proteste pro clima. Tra i punti del decreto legge sotto l’occhio del ciclone, l’agitazione, in particolare, si concentra sulla direttiva ribattezzata “anti-Gandhi” che prevede fino a due anni di carcere per chi effettua blocchi stradali in occasione di manifestazioni; il divieto di vendere SIM alle persone migranti senza permesso di soggiorno e poi spicca la norma sulle occupazioni abusive, nota come “norma anti Salis”, che prevede fino a 7 anni di reclusione per le occupazioni abusive di immobili inserendo, inoltre, nuove disposizioni per accelerare il processo di sgombero qualora l’immobile occupato sia l’unica abitazione effettiva del denunciante.