Nemmeno una mente luciferina avrebbe fatto peggio dell’anno scorso. Per eventi natalizi fantasma destinati ai bambini furono stanziati fondi a pioggia. In totale 43mila euro. Soldi trovati sotto l’albero da associazioni attigue all’amministrazione comunale e all’assessore alle Politiche sociali Pasquale Pellino. Un disastro sia sul piano attuativo che contabile. Nessun ortese si accorse delle presunte iniziative a favore dei più piccoli. Gran parte dei sodalizi amici e amici degli amici furono ricompensati con una modalità da bancarella del torrone: incassarono 4.999 euro, un euro in meno sotto la soglia dei 5mila che prevede per legge il ricorso al Mepa (Mercato elettronico della Pubblica amministrazione). Ad un anno da quella disfatta non ci è dato ancora sapere cosa abbiano organizzato le associazioni e come abbiano rendicontato i costi sostenuti. Si dice addirittura che non vi sia traccia di fatture. Avrebbero giustificato le spese con dei semplici scontrini. L’ente locale ridotto a mercatino delle pulci. Proietteremo il film dell’orrore del Natale 2023 prossimamente su questi schermi. Ora ci occupiamo delle iniziative di quest’anno. Stanziati altri 40mila euro. Stavolta Pellino cambia registro. Per forza. È già un miracolo se finora, ipotesi comunque da non escludere, non sia scattata un’inchiesta sullo scempio delle determine al “prezzo fisso” di 4.999 euro. Stavolta l’assessore alle Politiche sociali ha proposto alla giunta di “procedere alla deliberazione di indirizzo per l’affidamento diretto per la realizzazione di attività socio-educative natalizie a favore dei minori anno 2024”. La seduta dell’esecutivo si è svolta lo scorso 13 novembre. Tutti presenti e tutti a favore (link in basso). Primo dubbio, per non dire prima prova a carico: la giunta può indicare al settore al ramo le modalità dell’appalto? Perché l’organo di governo fa esplicito riferimento all’affidamento diretto? C’è puzza di abuso d’ufficio e di ingerenza nell’attività gestionale che spetta ai funzionari e non al sindaco e agli assessori. Su questo si pronuncerà la magistratura. Questo articolo ha anche valenza di esposto alle autorità competenti.
LA GALASSIA DEGLI AFFIDAMENTI DIRETTI
Il 13 dicembre, giorno “fortunato” perché l’area Finanziaria appalta una consulenza esterna a una ditta italo-ucraina, la funzionaria del settore Servizi sociali e Culturali, Giulia Natale, cognome in tono con il periodo di festa, adotta una determina, nella quale viene richiamata la citata deliberazione di giunta, per affidare direttamente il servizio alla società cooperativa sociale La Via Lattea, con sede legale a Frattamaggiore in Piazza Riscatto n. 25 (link in basso). L’appalto ammonta a 40.950 euro, iva inclusa. Attenzione. L’imponibile, ovvero l’importo dell’affidamento, è di 39.000 euro, il che sul piano tecnico-amministrativo produce un effetto fondamentale. Non a caso, riportiamo testualmente, la funzionaria Natale scrive: “Procedere alla esecuzione del contratto visto anche l’art. 52 del Dlgs 36/2023 che stabilisce che “Nelle procedure di affidamento di cui all’articolo 50, comma 1, lettere a) e b), di importo inferiore a 40.000 euro, gli operatori economici attestano con dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà il possesso dei requisiti di partecipazione e di qualificazione richiesti”. L’affidamento diretto, essendo sotto la soglia di 40mila euro per soli mille euro, non obbliga la funzionaria a valutare e verificare i requisiti di partecipazione e di qualificazione richiesti dal servizio. Sembra un modo per consentire a Natale di trascorrere un Natale sereno. Non sarebbe il caso per trasparenza di pubblicare il “curriculum” della società La Via Lattea? Non solo. Ed è sempre la stessa storia. Perché è stata scelta La Via Lattea e non sono state battute anche altre vie? Da dove spunta la coop sociale? Quali sono i pianeti satellite, ovvero le “sotto associazioni”? Perché la funzionaria va a colpo sicuro e appalta il servizio alla Via Lattea senza alcuna indagine di mercato e senza consultare altri operatori economici? La normativa consente l’affidamento diretto ma l’Anac in tutte le sue direttive sugli appalti pubblici continua a ribadire che va valorizzata la concorrenza, sia per consentire agli enti locali di risparmiare denaro pubblico, sia per avere maggiori garanzie sul piano della legalità.
UN PROGETTO DA 40MILA EURO FARLOCCO
Ma c’è di peggio. Il decreto per il finanziamento finalizzato al potenziamento dei servizi socio-educativi territoriali, dei centri estivi diurni e dei centri con funzione educativa e ricreativa, è stato firmato lo scorso 26 luglio 2024 da Eugenia Roccella, ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità. Perché l’assessore Pellino ha dormito con la tettarella in bocca fino a metà dicembre? E soprattutto: le iniziative messe in campo o da mettere in campo, che peraltro non risultano in nessun atto ufficiale, rientrano nel “potenziamento dei servizi socio-educativi territoriali, dei centri estivi diurni e dei centri con funzione educativa e ricreativa”, come dispone il ministero? Un esempio concreto: stappare una bottiglia di spumante con due persone vestite da Topolino, come si evince dalle foto che immortalano il sindaco Antonino Santillo, lo stesso Pellino e l’assessore Annalisa Cinquegrana, rientra in attività socio-educative territoriali? È equiparabile ai centri estivi diurni e a quelli con funzione educativa e ricreativa? Sarebbe il caso di segnalare tutto al ministero per sapere a Roma cosa ne pensano. Non mancherà occasione.
Chicca finale. Se la determina è del 13 dicembre e riguarda attività fino al 31 dicembre significa che la società cooperativa sociale La Via Lattea si è messa in saccoccia 40.000 euro per appena 15 giorni di attività, ovvero 2.666 euro al giorno. Forse da qui a fine anno ad Orta di Atella arriveranno l’Uomo Ragno, Batman, Superman e tutti gli Avengers in persona. Servirà l’intervento dei carabinieri per mantenere l’ordine pubblico. Non si sa mai, per sicurezza meglio mandare pure una camionetta. L’assessore alle Politiche sociali non teme disordini. Pellino è come Totò, è un uomo di Mondo. Ma non ha fatto il militare a Cuneo. Ha prestato servizio a Succivo. La fotografia è un’arte. A volte dice molto di più di tante parole.
Mario De Michele
(continua…)
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