Tanto per non cambiare Antonino Santillo si nasconde dietro un dito. Con una nota scioccante il sindaco tenta goffamente di scaricare su altri, in questo caso sul presidente dell’assise Giuseppe Massaro e sull’assessore all’Urbanistica Tonino Russo, la scelta di autorizzare o meno la nascita di un supermercato nell’area dismessa dell’ex distilleria Leanza, sita in via Martiri Atellani, angolo via Toscanini. Invece di dare risposte serie all’articolo pubblicato ieri da Italia Notizie, la fascia tricolore indossa gli abiti che gli sono più congeniali, quelli di Ponzio Pilato. Ancora una volta Santillo decide di non decidere, senza tener conto del fatto che la sua indennità di funzione ammonta a 4.140 euro al mese, per un costo annuo di ben 49.680 euro. Dal suo insediamento il sindaco ha già intascato la stratosferica cifra di 111.780 euro. Soldi dei cittadini buttati al vento alla luce del totale immobilismo amministrativo di Santillo, incapace di fronteggiare e risolvere i problemi di Orta di Atella e impegnato ormai da mesi soltanto a restare a galla per non mollare la poltrona. Eppure basta prendere un caffè in tutti i bar della città per toccare con mano l’unanime malcontento generale verso un’amministrazione locale tesa esclusivamente a vivacchiare.

ITER TECNICO E PROPOSTA DI DELIBERA
Torniamo all’ex Leanza. Questione delicata, non vi è dubbio, ma non per questo da tenere nel cassetto. I noti imprenditori Damiano, quelli del centro commerciale “Fabulae”, per intenderci, sono proprietari dell’area e hanno presentato agli uffici comunali la richiesta di un permesso di costruire convenzionato. L’stanza prevede, riportiamo testualmente, “l’abbattimento di un esistente fabbricato e la costruzione di nuovo fabbricato con destinazione commerciale”. Cosa contiene la convenzione tra ente e privati? In cambio della licenza edilizia i Damiano hanno proposto la cessione di due terreni di loro proprietà sui quali realizzare a loro spese un parco giochi e un parcheggio pubblici nei pressi del “Fabuale”. La richiesta degli imprenditori è stata caricata sul portale del comune ed istruita dal responsabile del settore Politiche del Territorio Vito Buonomo, che ha espresso parere di regolarità tecnica e ha stilato la proposta di delibera da portare al vaglio del consiglio comunale. Quando e se la questione approderà in assise spetterà ai membri del civico consesso votare o meno a favore (link in basso).

IL “PIATTINO AVVELENATO” DEI SOLITI NOTI
Fin qui l’iter tecnico-burocratico. Ma ovviamente si tratta di un argomento con evidenti rilievi politici. La squadra di non-governo deve stabilire il da farsi. Anche perché i Damiano, che hanno già diffidato l’amministrazione, potrebbero richiedere la nomina di un commissario ad acta in caso di ingiustificate perdite di tempo. Il risultato? La vocazione di un’importante area del territorio verrebbe decisa da terzi e non dagli amministratori locali certificando per l’ennesima volta l’assoluta inadeguatezza del sindaco ad affrontare i problemi della città. All’incapacità amministrativa di Santillo si affianca un’incompetenza politica ormai sotto gli occhi di tutti. Non a caso gli unici veri sostenitori della fascia tricolore sono gli esponenti di Coraggio, soltanto nominalmente traslocati nella sigla Orta Prospettiva Futura. Infatti RinnoviAmo Orta, schieramento che fa capo a Massaro e a Salvatore Del Prete, ha già un piede e mezzo fuori dalla maggioranza, come dimostra l’assenza bis del capogruppo Tiziana Dirasco e del consigliere Raffaele Lampano all’assise sull’assestamento di bilancio. Come detto, uno degli emblemi dell’evanescenza politico-amministrativa di Santillo è rappresentato proprio dal “caso” ex Leanza. Ed ecco in azione il solito e collaudato scaricabarile studiato a tavolino dal sindaco e da suo cugino Gianfranco Piccirillo, in stretta collaborazione con gli pseudo-politici capaci di tutto pur di distruggere alleati e avversari, inclusa l’accurata preparazione di “piattini” avvelenati per far passare brutti guai ad amici e nemici con lo scopo di travestirsi da improbabili e risibili fautori della legge. È ormai solare che si tratta di soggetti affetti da una grave dissociazione dalla realtà che necessita di cure specialistiche di luminari della medicina. Sarebbe d’uopo estendere la terapia all’intera famiglia. Qual è il “piattino” propinato da Santillo e company? Scaricare tutte le responsabilità, politiche, amministrative e di altra natura della vicenda ex Leanza sull’assessore Russo, con la speranza di colpire al cuore due piccioni con una fava. La dimostrazione plastica di un giochetto noto alle cronache è la missiva inviata oggi dal sindaco al presidente del consiglio Massaro, al segretario comunale e, giusto per fare le cose per bene, per conoscenza al prefetto di Caserta, oltre che agli assessori e ai consiglieri (link in basso).

SANTILLO GIOCA SPORCO CON MASSARO
In risposta alla nota di Massaro, che legittimamente ha chiesto al primo cittadino di avere indicazioni sulla proposta di delibera redatta dal funzionario Buonomo, il buon Santillo non ha fatto di meglio che attaccare il timoniere dell’assise. “Dall’esame della documentazione – si legge nella missiva del sindaco – risulta che la proposta di deliberazione non rientra nella competenza della giunta. Pertanto, si precisa che sulla proposta in esame non vi sono determinazioni da assumere né da parte del sindaco né da parte della giunta, non residuando alcun adempimento in capo all’esecutivo”. In altre parole, Santillo ha rinfacciato a Massaro di violare lo statuto comunale. Ma come si fa a non conoscere nemmeno l’Abc della politica! È ovvio che la questione ex Leanza contiene implicazioni politiche ed è altrettanto scontato che sulla tematica debba esprimersi il sindaco, la giunta e la maggioranza. Tra i doveri di Santillo rientra anche quello di decidere sulle sorti del territorio, altrimenti i 111.780 euro intascati fin qui sono davvero gettati nel water. Peraltro, a scanso di equivoci, la sollecitazione di Massaro è scevra da qualsiasi interesse di parte. RinnoviAmo Orta è fermamente contraria alla concessione della licenza ai Damiano nei termini proposti dagli imprenditori. Il motivo è semplicissimo e legittimo: in caso di concessione della licenza il gruppo di Massaro e Del Prete vuole che gli standard siano monetizzati, non versati tramite la cessione dei terreni. Così il comune incasserebbe circa 600mila euro.

IL “SERVIZIETTO” PREFETTIZIO A RUSSO
Il bersaglio grosso di Santillo e i soliti noti è l’assessore Russo, “segnalato” alla Prefettura perché “colpevole” di aver comunicato a Massaro l’esistenza di una proposta di delibera sull’ex Leanza (link in basso). “Non può non rilevarsi – scrive il primo cittadino – come l’iniziativa assunta risulti inopportuna nelle forme adottate, in quanto suscettibile di generare confusione circa la netta distinzione tra funzioni di indirizzo politico-amministrativo e responsabilità tecnico-gestionali. Resta pertanto ferma la separazione dei ruoli stabilita dall’ordinamento, nel rispetto della quale questa Amministrazione continuerà ad assicurare correttezza, trasparenza e imparzialità nell’esercizio delle proprie funzioni”. Anche qui l’accusa è pesantissima: Russo sarebbe “reo” di presunte ingerenze negli atti gestionali. Attenzione! È pronto il “piattino” avvelenato per l’assessore all’Urbanistica, già fin troppo esposto perché considerato il tecnico di fiducia dei Damiano. Ma Russo, contattato telefonicamente, non ci sta e ricostruisce l’accaduto. “Si sta facendo tanto rumore per nulla”, dichiara. E aggiunge: “Il presidente del consiglio Massaro mi ha chiesto nei giorni scorsi di essere messo a conoscenza degli sviluppi riguardanti l’ex area Leanza. Per correttezza istituzionale gli ho inviato una comunicazione via Pec sull’esistenza della proposta di delibera preparata dagli uffici. Credo di aver fatto il mio dovere istituzionale con la massima trasparenza”.

In effetti, l’atto di Buonomo era già caricato sul portale del comune. Per quale ragione Russo non avrebbe dovuto informare il capo dell’assise, visto che la proposta di delibera dovrebbe essere approvata o bocciata proprio dal civico consesso? Beh, se tre indizi sono una prova, come ama dire la regina del “giallo”, è molto probabile che sia stata già infornata la torta velenosa per Massaro e Russo. Lo chef è un esperto del settore. Le prepara con odio e spirito di vendetta da 25 anni. Tre stelle Michelin.
Mario De Michele
(continua…)
LA COMUNICAZIONE DI TONINO RUSSO












