NAPOLI – La realizzazione delle regate di World Series di Coppa America a Napoli ha avuto un costo 26 volte maggiore di quello di Plymouth, località inglese che ha ospitato le gare nel settembre 2011. Il dato è frutto di un’indagine realizzata dall’associazione ‘Fare Citta’”, presieduta da Gianni Lettieri, in collaborazione con giovani ricercatori dell’Università di Tor Vergata a Roma.

La ricerca, come ha sottolineato Lettieri, “non è una critica fine a se stessa, ma vuole essere un contributo per Napoli, rivolto alle sue istituzioni affinché in futuro i pochi soldi che ci sono siano spesi con maggiore oculatezza e con l’obiettivo di creare sviluppo per il territorio”. L’indagine confronta i dati contenuti nel Progetto strategico approvato dalla Regione Campania e i dati a consuntivo dell’evento inglese. Dal confronto, come riferito, emerge che per le regate a Napoli sono stati spesi poco meno di 20 milioni di euro “pubblici”, mentre la realizzazione di tutto l’evento in Inghilterra ha avuto un costo pari a circa 800mila euro, mentre il costo “atteso” di Venezia, che si appresta a ospitare le regate, è di 750mila euro. In particolare, dai dati illustrati da Lettieri, emerge che Napoli ha dovuto pagare agli organizzatori americani una Fee di 10 milioni di euro, mentre le altre due località non hanno pagato nulla. Ai 10 milioni poi si sono aggiunti i costi per la realizzazione del Village, delle opere, del piano di comunicazione che è costato 800mila euro “cifra – ha affermato Lettieri – pari quasi al costo totale dell’evento in Inghilterra e di quello atteso a Venezia”. Non solo costi nella ricerca, ma anche dati sull’affluenza turistica. Se per Napoli, nel piano strategico, era preventivata la presenza di 110mila spettatori, il dato “effettivo” di Plymouth parla di 140mila spettatori. Dalla ricerca, Napoli “perde” anche nel confronto relativo all’impatto economico ricavato dai flussi turistici. Gli albergatori, infatti, affermano, come spiegato, di aver rilevato un incremento del 7 per cento e non del 10 come riportato da un noto portale di prenotazione online. L’indagine, in ultimo, affronta il team della ricaduta occupazionale dell’evento sulla città e sull’impatto economico, stimato attorno ai 73milioni di euro. “Erano state stimate – ha detto Lettieri – 1370 unità tra occupazione diretta e indiretta ma, ad oggi, non si sa in quali settori, con che contratti e, inoltre, non è mai stato spiegato da dove esce questo numero”. La ricerca pone, in conclusione, una serie di interrogativi. Tra questi “il perché di una delibera comunale che stanzia 600mila euro per riparare i danni lasciati dall’evento”. Secondo l’indagine, con gli stessi 20milioni di euro spesi per la Coppa America, gli enti locali avrebbero potuto risistemare alcuni parchi cittadini che versano in condizioni di degrado, l’ospedale della Pace; la chiesa dei Gerolomini; fare il restyling di via Caracciolo e Villa comunale; la pavimentazione di tutta la zona di Posillipo e il manto stradale in tutta Napoli.

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