“La prima impressione è il carattere estremamente estemporaneo del progetto, diciamo strumentale e un po’ spettacolare. Insomma uno spot tecnico”. Anche perché “non c’é un euro in più di quelli che già c’erano”. E’ il giudizio dell’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, al piano per il Sud appena varato dal governo “a trazione bancaria”.
Tremonti, in una intervista al Mattino, punta il dito anche contro il fatto che l’esecutivo abbia “sostenuto che una parte dei circa due miliardi andranno ai poveri del Sud. Ma il diseredato di Roma – si chiede – non è uguale a quello del Molise? Usare i fondi in questo modo credo che possa creare problemi di costituzionalità ” perché, spiega, “quei finanziamenti hanno una giustificazione costituzionale quando si va a riequilibrare il differenziale di sviluppo tra i paesi dell’Unione. Non credo che sia possibile intervenire rispetto a un cosiddetto differenziale di povertà all’interno dello stesso Paese”. E comunque, “per prima cosa bisognerebbe evitare di creare i poveri e l’Imu va nella direzione opposta. Vogliono aiutare i ceti medio-bassi? Rinuncino alla tassa sulla casa così il disagio viene evitato a monte e non a valle”. Peraltro, aggiunge, non si parla più né “delle aree a burocrazia zero” né della “Banca del Mezzogiorno”.