La procura di Roma chiede al Senato i verbali dell’audizione di Luigi Lusi presso la Giunta del Senato. L’ex tesoriere aveva dichiarato di aver dato soldi ad esponenti di primo piano del partito come Francesco Rutelli, Enzo Bianco e il sindaco di Firenze Matteo Renzi. Sale la tensione ed è scontro aperto con gli ex margheritini a colpi di denunce e controquerele. La Giunta deciderà il da farsi: “Convocheremo una riunione nelle prossime ore – fa sapere il presidente Marco Follini – per sottoporre alla commissione” la richiesta che arriva dai Pm romani.
La procura della Capitale nel frattempo ha avviato degli accertamenti su società e fondazioni che, nel periodo in cui Lusi è stato tesoriere della Margherita, hanno ottenuto finanziamenti dal partito. Nell’attesa della decisione della Giunta di palazzo Madama però contro le dichiarazioni dell’ex tesoriere Dl si scagliano tutti i big margheritini. Lo stato maggiore dell’ex partito fa sapere di aver dato mandato ai legali di procedere lunedì con la denuncia “per calunnia” nei confronti di Lusi che risponde per le rime facendo parlare il suo avvocato che rilancia con querele per ingiurie a mezzo stampa. Intanto, Matteo Renzi rende noti, ai fini della trasparenza, i nomi di altri 17 finanziatori della sua campagna elettorale. Oltre alle azioni legali, i dirigenti dl ci tengono a comunicare l’intenzione di “restituire” tutti i soldi che saranno recuperati: “‘Apriremo la fase di liquidazione e renderemo noto a tutti gli italiani come e’ stato speso ogni centesimo di euro di risorse incassate dal partito in questi 10 anni”, mette in chiaro Enzo Bianco. Quanto alla richiesta di arresto avanzata nei confronti dell’ex tesoriere su cui si dovrà esprimere l’aula di Palazzo Madama, l’ex ministro dell’Interno non ha dubbi ed annuncia l’intenzione di votare a favore:”In questo caso – spiega – non ritengo che ci siano gli estremi di un evidente fumus persecutionis”. Sul piede di guerra è anche il vice presidente della Camera Rosy Bindi tirata in ballo da Lusi per aver ricevuto, stando alle deposizioni dell’ex tesoriere, soldi per delle manifestazioni: “Non ho mai ricevuto un euro” controbatte annunciando querele “nei confronti di tutti gli organi di informazione che hanno pubblicato il falso sul mio nome”. Nel ‘mirino’ di Lusi finisce anche il sindaco di Firenze Matteo Renzi che in base a quanto raccontato dall’ex tesoriere avrebbe chiesto circa 120 mila euro. Dichiarazioni smentite subito dal sindaco di Firenze che sulla sua pagina facebook decide di rendere noti i primi 56 nomi dei finanziatori della sua campagna elettorale: “Sul caso Lusi vorrei fosse chiaro che non finisce qui” mette in chiaro il primo cittadino fiorentino che coglie l’occasione per rilanciare la richiesta ai tesorieri di tutti i partiti di “mettere on line tutte le spese fatte fatte con il finanziamento pubblico ai partiti. Così si vede chi racconta balle e i cittadini si fanno la loro idea”, spiega.