Il Papa è atterrato a Madrid per una visita di quattro giorni in Spagna durante la quale parteciperà alla giornata mondiale della gioventù. Ad accogliere Benedetto XVI ai piedi della scaletta dell’aereo sono stati re Juan Carlos di Borbone e la regina Sofia e a sorpresa il premier José Rodriguez Zapatero.

Sulla pista dell’aeroporto lo attendevano anche alcune migliaia di giovani pellegrini cattolici che hanno acclamato il pontefice, sventolando bandiere del Vaticano e della Spagna. Capitale blindata, tensione fra papa boys e indignados. Per Benedetto XVI è la terza visita in Spagna dall’inizio del suo pontificato, la seconda in meno di 10 mesi dopo quella del novembre scorso a Santiago de Compostela e Barcellona. La capitale spagnola è blindata, ingenti le misure per garantire la sicurezza dopo una vigilia di tensione in cui non sono mancate cariche della polizia e scontri fra i papaboys e gli indignados, scesi in piazza per protestare contro i costi legati alla visita del Papa in un paese già messo in ginocchio dalla crisi. Il clima si è fatto ancora più teso dopo l’arresto di un giovane volontario cattolico, sospettato di voler compiere un attentato alla manifestazione di protesta laica per l’arrivo del pontefice. Economia in cima alle preoccupazioni, creare lavoro e proteggere il pianeta. Di economia e crisi ha parlato subito il Papa sull’aereo che lo portava a Madrid, raccomandando la centralità dell’uomo contro la logica del profitto: “In questa crisi economica, come anche nella precedente, si vede cosa accade quando un’economia solo mercantile ha dimenticato l’etica”, ha detto il pontefice, sottolineando che c’è una “responsabilità dell’Europa verso gli altri, le altre nazioni e verso l’umanità è che “bisogna creare lavoro” e “proteggere il pianeta”. L’economia, ha aggiunto Benedetto XVI, “non può essere autoreferenziale. L’uomo deve essere al centro dell’economia, che non rappresenta solo profitto ma solidarietà”, ha dichiarato il Papa, aggiungendo anche la sua apprensione per i ragazzi: i giovani, ha detto, “guardano con preoccupazione al futuro di fronte alla difficoltà di trovare un lavoro degno”. Toocando poi nello specifico la Spagna, il Papa ha ricordato che, benché il Paese abbia “motivi di preoccupazione”, gli spagnoli li supereranno con “il dinamismo che li caratterizza e al quale contribuiscono le sue profonde radici cristiane, molto feconde nel corso dei secoli”. I cristiani, ha ricordato Benedetto XVI, convivono con altre “legittime opzioni” le rispettano e esigono “rispetto per le proprie”.

 

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