La lettera siglata ‘Br’ recapitata oggi alla sede Ansa di Ancona in cui la sedicente Brigata ‘Gino Liverani ‘Diego” si dissocia dall’attentato alla scuola di Brindisi e annuncia la ”ripresa della lotta” contro ”padroni, classi dirigenti, banchieri e prostitute di Stato” e’ stata sequestrata dalla Digos della Questura di Ancona, e consegnata al pm Andrea Laurino, che conduce l’indagine.

I primi accertamenti sollevano dubbi sull’attendibilita’ della missiva (una fotocopia che, a quanto si apprende, potrebbe non essere la sola inviata alla stampa): per il linguaggio, non sufficientemente strutturato, perche’ e’ una fotocopia e per le modalita’ di recapito, con busta regolarmente affrancata. Fa pero’ pensare ad un ‘nostalgico’ degli anni di piombo la sigla ‘Brigata Gino Liverani’, un personaggio minore della colonna delle Br marchigiane – regione che ha dato i natali a Patrizio Peci e Mario Moretti – condannato per un assalto alla sede della Dc di Ancona, compiuto con tre ordigni incendiari il 29 maggio del 1979, e sospettato di aver collaborato con lo psichiatra Massimo Gidoni (poi coinvolto nel sequestro e nell’omicidio di Roberto Peci) in un trasporto di armi dalla Palestina ad Ancona. Scontata la prima condanna, e prima di una seconda, in contumacia, per banda armata e associazione sovversiva, Liverani era fuggito in Nicaragua. Qui sarebbe morto di malattia nel 1985. Un decesso che ufficialmente non e’ mai stato confermato.

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