CASERTA – La CGIL nell’ esprimere solidarietà ai “cogestori” delle cooperative sui beni confiscati, chiede alla Regione Campania il riconoscimento istituzionale dei budget di cura con l’emanazione delle linee guida, per porre fine ad ambiguità burocratiche e “soprusi istituzionali”.
Stiamo assistendo, infatti, ad un accanimento da parte delle istituzioni nei confronti dei cogestori delle cooperative sui beni confiscati, ovvero verso coloro che hanno fatto in modo che i budget individuali di salute diventassero un modello da imitare e che nella nostra realtà rappresentassero una cattedrale nel deserto. È noto che le istituzioni, le forze politiche e sindacali hanno espresso parole di apprezzamento nei confronti di questi ragazzi per l’impegno sociale dimostrato e per i risultati ottenuti in un territorio “particolare”, combattendo contro atti vandalici e minacce. Nessuno avrebbe mai immaginato di dover combattere e di essere ostacolato finanche da coloro che avrebbero dovuto incentivarlo e tutelarlo! La Cgil ribadisce la necessità di sostenere e riconoscere con atti concreti il coraggio e l’onestà di coloro che in prima linea si battono ogni giorno poiché il loro lavoro non sia ostacolato da una lenta e cieca burocrazia. I tempi troppo dilatati delle istituzioni nell’affrontare decisioni importanti, rallentano e penalizzano chi opera per il bene sociale e lasciano lo spazio per penetrazioni di azioni malavitose e camorristiche. Inoltre, i provvedimenti che l’ASL sta adottando hanno costretto i cogestori – e nello specifico la NCO (nuova cucina organizzata), che rappresenta un modello di impresa sociale riconosciuta a tutti i livelli – alla consegna delle chiavi e di conseguenza alla chiusura.