Brindisi a Villa Adriana. I festeggiamenti improvvisati nel pomeriggio dai comitati anti-discarica di Corcolle, arrivano dopo le dimissioni del prefetto Giuseppe Pecoraro da commissario per l’emergenza rifiuti e l’archiviazione da parte dello stesso premier Mario Monti dell’ipotesi di una discarica in zona.
“E’ la vittoria dell’Italia migliore, della gente per bene, della società civile”, esulta il coordinatore del movimento Salviamo Villa Adriana Urbano Barberini. “Evviva – gli fa eco il presidente di Italia Nostra Roma Carlo Ripa Di Meana -. Villa Adriana è salva”. Era stato proprio il prefetto di Roma ad ottobre ad indicare Corcolle-San Vittorino come nuova discarica temporanea di Roma in coppia con Quadro Alto a Riano. Così oggi, spumante alla mano diversi rappresentanti del Comitato ‘Uniti contro le discariche’ si incontrano all’ingresso del sito Unesco e festeggiano: “Oggi ha vinto la storia e la memoria di tutti noi”. “E’ una vittoria condivisa con tutti coloro che hanno lottato per salvare questa Villa patrimonio dell’umanità – dice il presidente di Legambiente Tivoli Gianni Innocenti -. Vogliamo condividere questo momento con i ministri Ornaghi e Clini, con Carandini, Franca Valeri, Sabina Guzzanti, Adriano Celentano e tanti altri. Ma fino a quando non si realizzerà un piano serio dei rifiuti nel Lazio non potremo gioire completamente, perché ci sarà sempre una cava da riempire”. I ringraziamenti ai ministri dell’Ambiente e della Cultura, per la loro battaglia, sono arrivati anche da Barberini e da Italia Nostra. “Questo pomeriggio ho raggiunto personalmente il professor Ornaghi ad un convegno per ringraziarlo a nome di tutti – riferisce Barberini -, per tutto l’impegno profuso nel salvataggio di uno dei beni più importanti del nostro Paese. Lui mi ha risposto che queste battaglie di ragionevolezza si vincono anche con l’aiuto della società civile”. Le ‘battaglie’ del comitato Salviamo Villa Adriana contro la discarica sono durate sette mesi: partite con l’acquisto di una pagina sui principali quotidiani nazionali e la pubblicazione di una lettera aperta al Capo dello Stato della ‘madrina’ Franca Valeri, sono proseguite con una serie di iniziative internazionali. Dell’affare Villa Adriana si sono occupate anche diverse testate straniere come Le Monde. Mentre “nelle principali università, da Harvard a Cambridge, veniva avviata – ricorda Barberini-, una raccolta firme promossa dal professor Bernie Frischer per sostenere la causa. Abbiamo rischiato che l’Unesco ci togliesse il prezioso sigillo”. Mondo della cultura e associazioni ambientaliste si sono stretti attorno a villa Adriana, dal Fai al Wwf, da Legambiente a Italia Nostra. “Ci hanno sostenuto – dice ancora il coordinatore di Salviamo Villa Adriana – personaggi illustri come Carandini, Zevi, Carlo Ripa di Meana, la presidente del Fai, Giorgio Abertazzi e Philippe Daverio”. “Abbiamo lottato molto con la coscienza di fare la cosa giusta – commenta anche Franca Valeri – e oggi sono molto contenta. Non avevo dubbi che il presidente Monti ci desse una mano”.