Dopo un minuto di silenzio per onorare le vittime del sisma in Emilia, è iniziata la sfilata ai Fori Imperiali per la festa della Repubblica. Presenti in tribuna d’onore il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, il presidente del Consiglio, Mario Monti, diversi ministri e le più alte cariche istituzionali.
La Parata, articolata su tre settori, é fortemente contenuta rispetto al passato. Ad un primo taglio di partecipanti deciso nell’ambito della spending review, è stata aggiunto un ulteriore ridimensionamento dopo il terremoto che ha colpito l’Emilia. Non sfileranno così sistemi d’arma, cavalli e non ci saranno i tradizionali sorvoli delle Frecce Tricolori. Al passaggio davanti alla tribuna presidenziale, le bande e le fanfare interromperanno l’esecuzione delle musiche e marceranno con il solo rullare dei tamburi. Ai piedi della tribuna presidenziale sono posizionati i gonfaloni delle regioni e delle province colpite dal sisma. Il primo settore della parata comprende i reparti rappresentativi della formazione militare, scuole ed accademie. Il secondo comprende reparti impegnati nelle missioni internazionali. Nel terzo settore ci saranno enti e corpi impegnati nelle emergenze e nella cooperazione. In particolare, chiuderà la sfilata una simbolica rappresentanza di tutte quelle componenti, militari e civili, impegnate in Emilia nelle operazioni di soccorso e assistenza alle popolazioni colpite dal terremoto. “E’ vero, è un momento difficile, sia per la crisi sia per le vittime del territorio, ma la Parata é comunque un evento molto emozionante che ci unisce”. Lo afferma Iolanda, bresciana, in via dei Fori Imperiali insieme a tanti altri spettatori che stanno attendendo l’inizio della Parata militare. “Per me è la prima volta. Indubbiamente siamo in un momento storico molto particolare, le fa eco Paola, di Brescia anche lei – ma sono emozionata anche io e non vedo l’ora che inizi”. Secondo Beniamino, ex bersagliere romano, “la Parata militare del 2 giugno non andava assolutamente eliminata perché è una cosa molto bella che riafferma il valore della Patria. A volte soprattutto i giovani pensano che il soldato non serva a niente e invece senza di lui non ci sarebbe l’Italia”. Mentre Isa, da Napoli, sostiene: “E’ un modo per riaffermare l’unità d’Italia, in un momento di forte disgregazione. Se devono risparmiare lo facesse in primis la politica”. Poi parla anche Domenico arrivato appositamente da Lecco per vedere la parata militare: “Se non la facevano cosa cambiava? I soldi andavano realmente ai terremotati?”