Si e’ aperta una nuova giornata, quella del lutto nazionale, nelle zone dell’Emilia colpite dal terremoto e nuovamente provate dalla forte scossa, di magnitudo 5.1, registrata alle 21.20 di ieri. Ed e’ stata un’altra lunga notte di paura e di attesa nelle tendopoli e nelle strutture allestite per accogliere gli sfollati.
Molti hanno invece preferito passare la notte all’aperto, chi in auto, chi in camper, qualcuno ha scandito le ore girando in bici. Oggi scuole chiuse tra il Modenese e il Mantovano. La scossa, avvertita in tutto il Nord Italia e non solo, ha avuto epicentro nel Modenese in una zona compresa tra Novi, Cavezzo, Concordia, San Possidonio e Mirandola. Non ha provocato feriti, ma solo qualche malore per lo spavento tra la popolazione, e nuovi crolli nelle ‘zone rosse’, gia’ interdette alle persone, tra cui quella della torre dell’orologio di Novi, da tre secoli esatti simbolo della cittadina. Nella notte poi un’altra scossa, nella stessa zona, di magnitudo 3.1. Oggi su tutta l’Emilia-Romagna, dopo una domenica calda e soleggiata, sono previste piogge, anche di forte intensita’; la Protezione civile regionale ieri ha emesso un’allerta meteo, in vigore fino alle due della prossima notte. Poi la situazione, secondo le previsioni, migliorera’. ”La nostra torre e’ crollata ma noi non crolliamo, siamo in piedi, ce la faremo perche’ abbiamo le forze per farcela”, ha commentato fiduciosa il sindaco di Novi, Luisa Turci, che aveva gia’ avuto la propria abitazione lesionata, come quella di tanti concittadini, dopo la rovinosa scossa di martedi’ scorso. ”Le nostre priorita’ devono cambiare, e’ una situazione che ci cambia la vita attuale”, ha aggiunto, con un ‘ricordo’ anche per l’antica torre crollata: ”Nonostante i danni batteva ancora le mezz’ore, da ‘malata’ funzionava nonostante fosse quasi giu’, ci dava speranza. Ora non c’e’ piu”’.