I tre corpi della famiglia italo-olandese dispersa dopo il crollo a Conversano sono stati trovati sotto le macerie dell’immobile. Lo ha detto all’ANSA il sindaco Giuseppe Lovascio. Sul posto sono giunti tre carri funebri. La famiglia era composta da un uomo di Conversano,
una donna olandese e il loro bambino di 18 mesi: vivevano in Olanda, dove l’uomo gestiva un ristorante. I tre cadaveri sono stati estratti dalle macerie e i feretri caricati sui carri funebri. Le tre vittime indossavano il pigiama e, secondo la ricostruzione fornita dai soccorritori, si trovavano in cucina al momento della tragedia. Sarebbero tutti morti subito dopo il crollo, probabilmente per le lesioni da schiacciamento riportate, i tre componenti della famiglia italo olandese vittima del crollo della palazzina in cui trascorrevano le vacanze a Conversano. Sul cadavere di Bernardino Vitto, di 32 anni sono state trovate evidenti tracce ipostatiche (che confermano che la morte è avvenuta diverse ore fa), mentre sono assai evidenti i traumi da schiacciamento sul piccolo Gianni Angelo. La famiglia italo-olandese era giunta a Conversano un paio di giorni fa per qualche giorno di vacanza.
Sarebbe dovuta andare allo Zoosafari della vicina Fasano (Brindisi) con alcuni parenti. Lo spiegano alcuni familiari delle vittime che avevano organizzato la gita in onore del bambino. Era la prima volta che il piccolo veniva portato dai genitori a Conversano. Stamane a lungo si era sperato che, al momento del crollo, i tre componenti fossero già usciti di casa per andare al mare, speranza che però ha cominciato ad affievolirsi dopo che è stata vista la loro auto parcheggiata nelle vicinanze e dopo che, a lungo, si è fatto squillare il telefonino dell’uomo, senza che ci fosse risposta. Una cinquantina le persone rimaste per il momento senza casa perché sono state sgomberate le abitazioni vicine alle palazzine crollate. “Su richiesta del Comune di Conversano, a supporto dell’Ufficio tecnico comunale – fa sapere l’assessore regionale alla Protezione civile, Fabiano Amati – un pool di tecnici del Genio civile della Regione Puglia e dell’Autorità di bacino della Puglia si stanno recando sul suolo del crollo per eseguire le verifiche di stabilità sugli edifici dell’agglomerato, al fine di stabilire l’agibilità o meno dello stesso”.