Bisogna rivedere “il piano di sicurezza nazionale rispetto al rischio sismico”. E’ quanto ha chiesto il presidente Giorgio Napolitano oggi da Bologna sottolineando che bisogna “ricalibrare” la mappa del rischio sismico in Italia. Sono il Governo e il Parlamento che decidono, ma “qualcosa” il presidente della Repubblica può farlo:

“Casomai qualcuno si distraesse… dargli una sveglia! E vi assicuro che lo farò!”. Lo ha garantito il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in una visita a Mirandola, uno dei centri più colpiti dal sisma. “Abbiamo innanzitutto delle vittime da piangere, e non sono poche, hanno pagato con la vita certe circostanze. Essere schiacciati dalle mura del luogo dove si lavora è spettacolo che ferisce. E’ un problema che dobbiamo affrontare”, ha detto Napolitano. – Ha firmato il decreto per le zone terremotate “ad occhi chiusi” quando è arrivato ieri sera sul suo tavolo, “ma guardandolo oggi mi pare proprio che rappresenti una buona risposta” all’emergenza. Lo ha sottolineato il presidente Giorgio Napolitano oggi da Bologna prima di iniziare un tour nelle zone colpite dal sisma. “Lo Stato è qui”, è presente in tutte le sue istituzioni e c’é attenzione sia al Quirinale che alla Presidenza del Consiglio. Lo ha sottolineato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano oggi a Bologna. “Sono qui per vedere ed ascoltare e riferirò al governo”, ha aggiunto. Come siamo riusciti nel “miracolo” di “rialzare” la basilica di S.Francesco d’Assisi, qui rialzeremo “le vostre fabbriche, le vostre case, le vostre attività”. Lo ha assicurato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, incontrando la gente di Mirandola. “Il Governo si è mostrato molto pronto e sensibile, nonostante le ristrettezze finanziarie del momento”, ha aggiunto Napolitano a Mirandola. “Sono stato molto vicino al Governo per l’elaborazione di questo decreto che – ha spiegato il capo dello Stato – è arrivato sul mio tavolo ieri alle 20.30 e che ho subito firmato perché non potevo venire qui da voi se non avevo il decreto in mano”. Giorgio Napolitano, in un breve discorso nella tendopoli di Mirandola, ha spiegato che nel decreto “c’é molto lo zampino del presidente della Regione Vasco Errani”. Una garanzia quindi, secondo il presidente, che il decreto è stato elaborato “con la massima attenzione” per rispondere ai veri bisogni della gente e per il rilancio delle attività produttive. “Si cercherà di fare tutto l’indispensabile e il Governo lo farà perché non si può scherzare con chi ha subito danni di questa portata”, ha osservato Napolitano. “Ho sentito giorni fa un po’ di cattivo odore di speculazione politica sulla vicenda del terremoto. Di questo non ne vogliamo sapere”, ha detto Napolitano nel corso della sua visita a Crevalcore, uno dei comuni colpiti dal sisma. La frase del presidente Napolitano è stata accolta da un lungo applauso. “Perché qui giochiamo coi sentimenti della gente, giochiamo con la vita delle persone. Pensiamo – ha continuato Napolitano – a fare quello che è necessario, ognuno faccia la sua parte senza secondi fini e calcoli di partito ed elettorali. Ci deve essere il grande collante dell’unità nazionale”. “Quando si partorisce un decreto, che non è lunghissimo, ma è consistente e articolato, non possiamo dire a voi: ‘Abbiamo fatto il decreto, arrivederci’. Perché poi bisogna vedere che cosa funziona, se c’é un bullone da stringere, se c’é una ruota da cambiare. Se occorre non un’altra legge, ma un aggiustamento”, ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, parlando alle istituzioni riunite a Crevalcore. Se servono aggiustamenti, infatti, per il presidente “lo può dire soltanto la vostra esperienza sul campo”. Poco prima, rivolgendosi a lui, il presidente di Confindustria dell’Emilia-Romagna, Gaetano Maccaferri, aveva detto che del decreto gli industriali trovano non soddisfacente la sospensione per tre mesi degli adempimenti fiscali e tributari. Una misura ritenuta da Maccaferri insufficiente per le imprese.

 

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